Politica - 08 marzo 2021, 16:38

Settore automotive in ginocchio: "A Torino si convochi un Consiglio comunale aperto"

La richiesta avanzata dalla capogruppo Artesio. Negate però le comunicazioni in aula sul caso Iveco

settore automotive in ginocchio: "A Torino si convochi un Consiglio comunale aperto"

Un Consiglio comunale aperto per discutere della crisi dell'automotive a Torino e per delineare le soluzioni da mettere in campo al fine di rilanciare un settore cruciale per il mondo del lavoro e per l'economia torinese: è questa la strada delineata dal Consiglio comunale per affrontare una crisi che ha letteralmente messo in ginocchio l'industria all'ombra della Mole.

Le modalità di organizzazione del Consiglio comunale aperto, che verosimilmente vedrà la partecipazione delle aziende del settore e dei sindacati, verranno concordate nella prima seduta dei capigruppo disponibile. Intanto, grazie ai voti della maggioranza (23 i voti favorevoli e 3 astenuti), oggi pomeriggio è stato approvato un ordine del giorno presentato dalle consigliere Artesio e Scanderebech che impegna la sindaca Appendino e la Giunta a farsi portavoce presso il Governo affinché la politica industriale venga rilanciata, l'accesso al credito garantito dallo Stato comporti valore per la produzione in Italia e si concertino sostegni alla liquidità, sia da parte industriale con il congelamento dei dividendi della Capogruppo per il periodo di vigenza del prestito garantito dallo Stato, sia dalle politiche pubbliche di agevolazioni, dirette ai singoli, per l'acquisto di mezzi ecocompatibili.

"L'indagine presentata dalla Fiom sulla Torino industriale tra il 2008 e il 2020 delinea un calo del settore automotive dell'83% delle auto prodotte a Torino. Serve cambiare i volumi e i costi di produzione" spiega la presentatrice dell'atto, la capogruppo Eleonora Artesio (Torino in Comune).

"Auspichiamo che il nuovo Governo possa dare un nuovo impulso alla politica industriale del paese. Torino deve diventare uno snodo del Nord-Ovest di rango europeo, tramite un rilancio infrastrutturale e una politica fiscale attenta all'incentivazione di questo comparto produttivo" le fa eco il capogruppo Stefano Lo Russo (Pd). Sul coinvolgimento del Comune di Torino e la possibilità di convocare un Consiglio comunale aperto, Aldo Curatella si è così espresso: "Il grande assente in questo periodo è stato la politica".

A fare da contrasto con la volontà del Consiglio comunale di approfondire i temi legati alla crisi dell'automotive, le comunicazioni in aula negate sul caso Iveco richieste dalla consigliera Federica Scanderebech (Forza Italia): "Iveco produce camion e autobus che rappresentano un’eccellenza italiana e torinese nel mondo, da’ lavoro a migliaia di famiglie in 16 diversi stabilimenti produttivi. La sua sede torinese è nota a tutti. Non può e non deve finire in mani cinesi, qualunque sia l’offerta alla società cinese partecipata dal Governo".

"Quale è la posizione del Comune di Torino in merito a questa notizia e quali le iniziative che intraprenderà a sostegno della difesa di un’eccellenza torinese. Penso che si debba sostenere ogni iniziativa del Governo italiano per difendere Iveco, i suoi dipendenti e le regole del libero mercato anche con l’utilizzo del golden power, se necessario. Per citare un'espressione cara al Premier Draghi, si faccia whatever it takes per bloccare questa cessione” ribadisce Scanderebech.

Andrea Parisotto