Perché non era felice? Doveva esserlo.
Era una privilegiata. Una fortunata.
Sapeva di esserlo ma c'erano dei momenti in cui se ne dimenticava.
Sapeva che il mondo era pieno di persone che lavoravano, si sporcavano le mani, costretti ad indossare gli stessi abiti giorno dopo giorno. Lo sapeva o almeno così le avevano detto. Non che lei avesse mai incontrato quegli altri, i... Come si chiamavano? Ah sì, il popolo, la plebe. Però vedeva tutti i giorni i servitori e questi erano popolo no?
Maria Adelaide sospirò dal fondo della poltrona dove si era raggomitolata, quando la giovane Clara entrò nel suo salottino con un vassoio in mano. Lo poggiò su un tavolino, poi sistemò la tazza colma di cioccolata, il tovagliolo di lino e il piattino con i dolcetti sul piano di marmo.
"DesideVate altVo maestà?" chiese con quella sua erre parigina.
"Il Re è tornato?"
"No" rispose la giovane arrossendo.
"Abbiamo sue notizie?"
"Non cVedo ma se vuole chiedo..."
"No" la interruppe la sovrana. Era già abbastanza umiliante così, senza che la servitù si mettesse all'opera per rintracciare quel fedifrago del marito. Non era certa di dove fosse in quel momento ma sapeva con certezza con chi fosse. La Bela Ros... Era così stanca di sentir sussurrare quel nome alle sue spalle.
"Porta la merenda anche per i bambini e dì alla tata di accompagnarli qui", liquidò la cameriera.
Eppure erano stati così felici all'inizio. Si erano amati tanto. Lei lo aveva amata tanto. Ma poi erano iniziate a girare le gonne e le maldicenze. Un'amante dopo l'altra, una donna dopo l'altra. Fino all'ultima.
Maria aveva pensato che non ci potesse essere nulla di più doloroso di sapere il proprio marito giacere con altre mille donne. Si era sbagliata. Era molto più forte il dolore di saperlo innamorato di una sola. Una sola che non fosse lei.
In attesa dell'arrivo dei figli Maria prese uno dei dolcetti dal piattino. I preferiti di suo marito. Sospirò. Baci di dama. "Ma di quale dama? Sicuramente non i miei, i miei non li cerca da tempo" si scoprì a chiedersi un attimo prima di addentare quell'amara delizia.
Di Rossana Rotolo
Il ritratto è opera di Benoit Hermogaste Molin (1810-1894).
Abbiamo voluto dedicare un breve racconto a Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena, consorte di Re Vittorio Emanuele II. Regina devota di un marito che la tradì più e più volte fino ad innamorarsi addirittura di un’altra, la famosa Bela Rosin.
Nel racconto facciamo cenno anche ai baci di dama la cui creazione, narra la leggenda, sarebbe stata stimolata proprio da Vittorio Emanuele II. Il Sovrano, annoiato quanto goloso, avrebbe chiesto ai cuochi di corte di realizzare un dolce dal sapore e dalla forma insolita.
In realtà l’infelicità di Maria Adelaide è praticamente un fatto storico, mentre è molto più leggendaria l’origine dei deliziosi dolcetti che, in realtà, parrebbero stati ideati a Tortona, lontano dai palazzi e dai capricci reali.