Politica - 22 marzo 2021, 15:22

Sciopero Amazon, la politica solidale con la protesta dei lavoratori

Grimaldi (LUV): "Si sblocchi l'iter della proposta di legge sull'aumento dell'IRAP alle multinazionali". Furia-Lavolta (Pd): "Dalla parte di chi protesta". L'assessore regionale al lavoro Elena Chiorino: "Un segnale forte"

Sciopero Amazon, la politica solidale con la protesta dei lavoratori

Sono pressoché tutti dello stesso tenore i commenti della politica allo sciopero dei lavoratori Amazon, andato in scena da stamattina, con gli esponenti delle varie forze tutti solidali con la protesta messa in atto dai lavoratori.

Oggi si ferma un esercito di 9.500 addetti al magazzino e 15 mila fattorini di Amazon. Lavoratori e lavoratrici che in queste settimane hanno raccontato di controlli ossessivi, pressioni intollerabili, carichi insostenibili, che causano danni fisici e psicologici, e misure di sicurezza insufficienti. Tutto questo grazie al dumping che Amazon fa esternalizzando pezzi importanti e cruciali del proprio ciclo produttivo e mentre, a fronte di guadagni esorbitanti, paga al fisco italiano quanto un'azienda di medie dimensioni”, ha dichiarato il Capogruppo di Liberi Uguali, Marco Grimaldi.

"Grazie ai lockdown che hanno bloccato i negozi tradizionali, la pandemia ha visto le vendite di Amazon salire del 40%, ma le pratiche di elusione fiscale sono sempre le stesse - prosegue Grimaldi - La crisi Covid ha fatto slittare il primo versamento della web tax da parte delle big tech, mentre in Piemonte la nostra proposta di legge per aumentare l'IRAP alle imprese della Gig Economy e alle grandi multinazionali come Amazon è bloccata in commissione da dicembre dell'anno scorso, e quella sbandierata da Cirio è rimasta relegata nella rassegna stampa e nei giornali finiti nel progetto Cartesio: se Cirio e soci sono al fianco dei fattorini e dei lavoratori usino i canali di comunicazione anche per queste battaglie e non solo per farsi pubblicità".

"Il Partito Democratico del Piemonte segue con attenzione la giornata di mobilitazione di tutti i lavoratori dipendenti del colosso della logistica Amazon ed è al fianco dei lavoratori di tutte le età scesi in strada a Brandizzo, Cherasco, Fubine, Vercelli e Torrazza e si unisce alla richiesta di riapertura del tavolo negoziale di confronto con le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori", dichiarano Paolo Furia (Segretario Regionale) ed Enzo Lavolta (Responsabile Lavoro PD Piemonte). "Auspichiamo il ripristino di corrette relazioni sindacali così come l’applicazione delle tutele e delle regole previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro".

“Lo sciopero dei lavoratori Amazon è un segnale forte che deve fare riflettere sulle condizioni di lavoro di tutti coloro, siano essi operai in sede o corrieri sulle strade, che garantiscono al colosso americano Amazon di mantenere il proprio primato, a discapito del nostro tessuto commerciale tradizionale che già con enormi difficoltà cerca di sopravvivere all’urto atomico della pandemia", ha detto l’assessore regionale al Lavoro Elena Chiorino (FdI) a commento dello sciopero nazionale di questa mattina. "Mi auguro che l’impegno espresso dalla dirigenza Amazon venga rispettato nel confronti dei propri lavoratori e delle famiglie che rappresentano”.

Anche il consigliere regionale Gianluca Gavazza (Lega) autotrasportatore da sempre, ha espresso solidarietà ai lavoratori che svolgono attività di corrieri e padroncini per conto del colosso americano: “Conosco bene la situazione è quando si ha come interlocutore un gigante come Amazon è tutto più complicato - ha spiegato - ma è fondamentalmente che venga raggiunto un compromesso tra produttività e benessere dei lavoratori senza dimenticare che alla guida di ogni furgone c’è sempre un essere umano”.

"Siamo vicini ai lavoratori Amazon che oggi sciopereranno in tutta Italia per chiedere alla multinazionale di e-commerce di migliorare le loro condizioni di lavoro. L'azienda finora ha rifiutato qualsiasi tavolo con sindacati e rappresentanti per trovare una soluzione che permetta di rispettare i diritti dei lavoratori, anzi, ha allontanato tutti coloro che si sono permessi di alzare obiezioni in merito alle modalità di lavoro, aumentando così il carico su altri operai o driver", ha fatto sapere il segretario regionale del Pci Riccardo Main. "Viene in questo modo smascherata la retorica secondo cui Amazon sarebbe un'azienda all'avanguardia nel campo della felicità dei lavoratori, un'azienda dove in realtà i diritti basilari di quest’ultimi vengono da sempre limitati nel nome della produttività".

"In pochi anni Amazon è diventato il vero soggetto principe del capitalismo e della globalizzazione mondiale, ma a un prezzo altissimo in termini di tutele e diritti dei lavoratori. Oggi è però un giorno importante, storico, perché per la prima volta in Italia e nel mondo tutta la filiera di lavoratori Amazon e le società di fornitura di servizi di logistica, movimentazione e distribuzione delle merci hanno incrociato le braccia simultaneamente", ha sottolineato la deputata piemontese della Commissione Lavoro, Jessica Costanzo. "Occorre un confronto con le rappresentanze dei lavoratori, perché l'algoritmo non può organizzare da solo il lavoro. L'algoritmo non ha pensiero, è un'entità virtuale a cui Amazon ha appaltato le condizioni, la pianificazione e i ritmi dell'attività lavorativa, dimenticando che a lavorare sono le persone e non dei numeri".

Mimmo Carretta (Segretario Metropolitano del PD) e Gianna Pentenero (responsabile Forum Lavoro PD Metropolitano) dichiarano invece che "con lo sciopero dei lavoratori di Amazon, anche del sito di Torrazza, e’ arrivato un segnale importante da parte dei lavoratori ai quali esprimiamo tutta la nostra solidarieta’ come partito democratico metropolitano. Le rivendicazioni dei lavoratori vanno nella direzione di maggiore tutela della salute , sicurezza e stabilita’ occupazionale, sul tema dei carichi di lavoro, aspetti che anche oggi nell’era del digitale devono essere tenuti in considerazione e quindi rientrare nella contrattazione sindacale. Ci auguriamo quanto prima che l’azienda proceda in questa direzione per la salvaguardia degli uomini e delle donne coinvolte".

redazione