Cultura e spettacoli - 24 marzo 2021, 17:10

Venaria, la Reggia celebra il Dantedì coi versi del Sommo Poeta ispirati alla primavera

Scelti dal professor Giovanni Barberi Squarotti e recitati dall’attore Matthias Martelli

la Reggia di Venaria celebra il Dantedì coi versi del Sommo Poeta

Nell’ambito di #LaVenariaGreen, il programma annuale della Venaria Reale dedicato alla natura, il paesaggio, la sostenibilità e la valorizzazione del rapporto fra l’Uomo e l’ambiente, in occasione della Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, la Reggia di Venaria celebra il Sommo Poeta scoprendo i versi del Purgatorio ispirati alla primavera, scelti dal professore dell’Università degli Studi di Torino Giovanni Barberi Squarotti e recitati dall’attore Matthias Martelli.

La video-produzione Dante: la dolce primavera, realizzata in collaborazione con Casa del Teatro Ragazzi e Giovani di Torino, sarà disponibile online a partire da domani, giovedì 25 marzo, al seguente link e sui canali social della Reggia: www.lavenaria.it/it/green-anno-arte-storie-scoperte-vivere-sostenibile/largo-primavera/dante-dolce-primavera

Il Purgatorio è il regno in cui l'uomo si riconcilia con Dio e la sua stagione è la primavera. Dante vi arriva all'alba del giorno di Pasqua – è marzo o più probabilmente aprile – e la prima cosa che contempla è il sole che sorge e rischiara il cielo limpidissimo sopra di sé. Dopo l'attraversamento delle tenebre dell'Inferno, quel paesaggio è anche il segno che la vera luce illumina la via del pellegrino. Al termine dell'ascesa, sulla cima della montagna del Purgatorio, egli si troverà nel Paradiso terrestre: una «divina foresta spessa e viva» solcata da un «fiumicello», il Letè, e costellata di fiori, dove regna un'eterna primavera, l'esatto rovescio della «selva oscura» in cui si era smarrito al principio del suo viaggio. È il punto di confine fra il tempo e l'eterno. Il tempo vi scorre, sì, ma in un'unica stagione dolce, immutabile e perpetua. Non sorprende che sia primavera: l'armonia della natura e nella natura, che nella concezione dantesca è l'arte con cui Dio opera nell'universo, costituisce la condizione dell'originaria e perduta armonia dell'umanità con il creato e il creatore”.

Giovanni Barberi Squarotti

comunicato stampa