Eventi - 24 marzo 2021, 10:40

Il Regio suona la solidarietà: da Brahms a Verdi, un concerto per i profughi in Bosnia Erzegovina

In programma l'8 aprile, con una raccolta fondi a favore di Caritas Italiana, Croce Rossa Italiana e IPSIA-ACLI, impegnate a fronteggiare la crisi umanitaria

Profughi in Bosnia Erzegovina

Il Teatro Regio di Torino dedica un concerto alla raccolta fondi a favore di Caritas ItalianaCroce Rossa Italiana e IPSIA-ACLI, impegnate a fronteggiare la crisi umanitaria in Bosnia Erzegovina. L'evento sarà trasmesso gratuitamente in streaming giovedì 8 aprile alle ore 20, e prossimamente su RAI5.
"Per il Regio la missione sociale è prioritaria - spiega Rosanna Purchia, commissario straordinario -, e verremmo meno al nostro compito di istituzione culturale se non continuassimo a rivolgere il nostro sguardo a chi soffre nel mondo, a chi vive situazioni di disagio e di fragilità. In questo momento, cosi buio per la nostra nazione, non possiamo dimenticare le mille storie individuali che ci gridano di essere ricordate".

L'invito a tutti gli spettatori è di donare, durante il concerto, a favore dei progetti umanitari. "In Italia associazioni e privati cittadini si stanno mobilitando per contribuire a far fronte in modo coordinato ed efficace all’emergenza - spiega l’ambasciatore italiano in Bosnia Nicola Minasi, che prosegue -: condividiamo l’appello a dare contributi finanziari alle organizzazioni italiane che operano nei centri di accoglienza, e non beni materiali, per i quali sussistono problemi di disinfezione, stoccaggio e distribuzione. Sarà infatti possibile acquistare direttamente in loco il materiale necessario, evitando sprechi e fornendo così sostegno anche all’economia locale, già fragile e messa a dura prova dalla pandemia".

In apertura del concerto, il Coro del Regio, diretto dal maestro Andrea Secchi, eseguirà «Wie lieblich sind deine Wohnungen» da Un Requiem tedesco di Johannes Brahms, con Giulio Laguzzi e Jeong Un Kim al pianoforte. Umanista e pragmatico, il compositore tedesco espresse così l'intento di quest'opera: le persone cui portare aiuto e consolazione non sono i morti, ma i vivi.

A seguire, il «Wir setzen uns mit Tränen nieder» dalla Passione secondo Matteo di Johann Sebastian Bach, al pianoforte Giulio Laguzzi

Il terzo brano in programma vede Stefano Montanari, violino solista, eseguire la Ciaccona dalla Partita n. 2 ancora di Bach. "Il suo violino - commenta il direttore artistico Sebastian Schwarzrappresenta al tempo stesso la fragilità della vita e l’incredibile creatività di cui è capace la mente umana". 

Il concerto prosegue con il «Va’, pensiero» dal Nabucco di Giuseppe Verdi. Spesso usato per rappresentare ideali e di movimenti politici contrastanti, nella sua intenzione originaria è il canto di un popolo esiliato dalla patria distrutta.

Finale con l’Orchestra del Teatro Regio, diretta dal maestro Antonello Manacorda, che esegue l’ouverture da Egmont di Ludwig van Beethoven.

Manuela Marascio