Economia e lavoro - 30 marzo 2021, 11:54

Gli ambulanti occupano piazza Vittorio: "Fateci lavorare o manganellateci. Domani piazzeremo i banchi al mercato" [FOTO E VIDEO]

Un corteo di oltre 800 furgoni si è diretto dall'Allianz Stadium a piazza Vittorio. Tanti i manifestanti furiosi contro le chiusure: "La misura è colma"

La protesta degli ambulanti

"Vogliamo lavorare, ora basta: siamo pronti a occupare i mercati e a farci manganellare". Esplode la rabbia degli ambulanti a Torino. Con un corteo di circa 800 furgoni, i mercatali hanno paralizzato la città, partendo dall’Allianz Stadium e poi occupando piazza Vittorio Veneto.

"Vediamo parchi pieni di gente senza mascherine, parchi pieni e centri commerciali pieni: siamo noi il virus che ci tengono in casa? Vogliamo tornare a lavorare", afferma Giancarlo Nardozzi (Goia). 

Gli ambulanti non negano il virus, anzi. Ma come tante altre persone, chiedono di poter tornare a lavorare per pagare mutui, affitti, bollette. La misura, dopo un anno di restrizioni e chiusure, è colma. "Se oggi non arrivano rispose positive, domani torniamo ai nostri posti e piazziamo i banchi", raccontano gli ambulanti. "Ci sentiamo presi in giro, il virus all’aperto non si propaga. Abbiamo rispettato i protocolli, con igienizzanti e distanziamento, ma siamo gli unici a pagare", spiegano.

Tra loro anche chi al mercato vende libri ed è costretto a rimanere a casa: "Non sono Mondadori, Carrefour o Feltrinelli, ecco perché sono chiuso. Assembrano la gente nei centri commerciali, qual è la logica?". "Ci siamo stufati di essere illusi, devono dirci di andare a lavorare. Stop, la solidarietà non ci basta più: la primavera è uno dei momenti più importanti per il commercio", spiega Silvano Rittà (Ubat).

"Sul blocco dei mercati rionali il governo Draghi si muove in piena continuità con Conte impedendo di lavorare al commercio ambulante e al dettaglio, mentre la grande distribuzione e le multinazionali delle vendite on line ne approfittano con una concorrenza spesso sleale. Ieri abbiamo richiamato in aula la proposta di legge per alzare l’aliquota fiscale ai giganti del web dal 3% al 15% (30% in periodo di lockdown) e, se il governo porterà oltre Pasqua questa discriminazione senza fondamento sanitario contro le attività classificate come non essenziali, schiereremo l’Avvocatura regionale al loro fianco in eventuali class action che le categorie bloccate decidano di intentare", annuncia Maurizio Marrone, assessore della Regione Piemonte agli affari legali.

"Se volete che ci manganellino e denuncino, fatelo: noi vogliamo tornare a lavorare" è il grido che si leva da una piazza arrabbiata. Furiosa.

A sostegno della categoria anche i consiglieri comunali di Forza Italia Raffaele Petrarulo e Federica Scanderebech, che chiedono alla sindaca Appendino di "rivedere con urgenza la situazione dei mercati autorizzando la vendita di beni non alimentari, essendo le aree capienti ed accessibili, con adeguati servizi di controllo".

Andrea Parisotto