Il Teatro Stabile di Torino apre i palchi del Carignano e del Gobetti a sei compagnie torinesi per tutto il mese di aprile. E si prepara ad allestire la seconda edizione di "Summer Plays", rassegna estiva di spettacoli in programma tra fine giugno e luglio.
Lab Perm, Piccola Compagnia della Magnolia, Il Mulino ad Arte, Accademia dei Folli, Asterlizze Teatro e Giacopini-Vacis avranno così a disposizione l'impianto illuminotecnico e fonico, oltre alla supervisione dei responsabili della programmazione e produzione, per tutta la durata delle prove in vista dei prossimi debutti. Si tratta di Dall’altra parte di Ariel Dorfman, L'Arte del Vivere e del Morire - Tragodia Project di Domenico Castaldo, Aldiquà di tutto di Christian di Filippo, Un pianeta ci vuole di Ugo Dighero, Daniele Ronco e Marco Melloni, Signorina, lei è un maschio o una femmina di Gloria Giacopini e Giulietta Vacis, Una cosa che so di certo di Giulia Ottaviano e Alba Maria Porto. Titoli che hanno come comune denominatore la forte attenzione ai temi del presente.
Il lavoro si svolge nel pieno rispetto delle norme anti Covid, con tampone antigenico ai partecipanti ogni 72 ore.
Inoltre, dal 20 al 29 aprile, lo Stabile promuove un laboratorio di alta formazione professionale tenuto dal direttore artistico Valerio Binasco, destinato a quattro attrici e quattro attori del territorio under 35 e a dodici uditori e uditrici. Titolo del workshop, Recitazione, ovvero il gioco della verità.
Gli attori selezionati lavoreranno sui limiti individuali che ostacolano l’espressività, cercando di conquistare una maggiore consapevolezza dei punti di forza dell’interprete. Gli otto partecipanti effettivi saranno scritturati dal teatro per il periodo del laboratorio grazie a borse di studio finanziate dai Rotary Club del distretto 2031 Gruppo TO5 (Chivasso, Chieri, Settimo T.se, Torino Est, Torino Nordest).
"Come già avvenne con il progetto Argo, in questa fase critica lo Stabile ha deciso di svolgere le proprie funzioni pubbliche al servizio delle compagnie e degli artisti indipendenti del territorio, che subiscono le conseguenze più pesanti della prolungata chiusura delle sale al pubblico – dichiarano il presidente Lamberto Vallarino Gancia e il direttore Filippo Fonsatti -. Sappiamo che in diverse città italiane gli artisti e le maestranze hanno occupato i teatri per rivendicare maggiori tutele e soprattutto per invocare la ripresa del lavoro. Noi intendiamo rispondere in modo concreto a tali urgenti e condivisibili istanze proponendo un modello diverso di occupazione, inteso come sostegno alla ripartenza dei processi creativi e produttivi e come opportunità di lavoro e reddito per la comunità locale di artisti, in attesa di un graduale ritorno alla normalità".