Economia e lavoro - 09 aprile 2021, 09:55

Codice crisi d'impresa: entra in vigore a settembre gli indicatori della crisi

aziende, amministratori e organi di controllo dovranno monitorare periodicamente l’andamento aziendale per non incorrere nelle casistiche

Nuove norme per quanto riguarda le crisi d'azienda

In autunno entra in vigore la prima novità introdotta dal Codice della Crisi d’Impresa: aziende, amministratori e organi di controllo dovranno monitorare periodicamente l’andamento aziendale per non incorrere nelle crisi

Il “Codice della crisi d’impresa” riforma la legge fallimentare inserendo nel nostro ordinamento meccanismi atti a prevenire ed evitare il fallimento aziendale. 

Con l’entrata in vigore di questa norma gli amministratori aziendali unitamente agli organi di controllo dovranno verificare, almeno trimestralmente, che il patrimonio netto dell’azienda sia positivo e che le previsioni dei flussi di cassa siano sostenibili rispetto ai debiti aziendali, tanto di natura commerciale quanto di natura finanziaria (DSCR – Debt Service Coverage Ratio). 

Gli indicatori della crisi hanno l’obiettivo di evidenziare la sostenibilità dei debiti aziendali e valutare la prospettiva di continuità dell’impresa per almeno sei mesi successivi. Accanto a questi vengono previsti anche indici settoriali che devono essere comparati attraverso valori soglia distinti a seconda del settore di appartenenza dell’impresa. 

L’azienda dovrà inoltre indagare periodicamente ritardi nei pagamenti dei debiti verso i dipendenti, verso i fornitori, ritardi nei debiti IVA e nel versamento dei contributi previdenziali, nonché debiti affidati alla riscossione dei tributi e l’eventuale sforamento degli affidamenti bancari. 

In questo contesto e con l’impatto del Covid-19 che continuerà a farsi sentire ancora a lungo le imprese più avvantaggiate sono quelle che hanno già nominato dei revisori contabili. La legge introduce infatti un obbligo per gli imprenditori a dotarsi di un adeguatoe assetto organizzativo, amministrativo e contabile consono alla natura e alle dimensioni dell’impresa stessa e pone in capo ad essi la responsabilità di garantire una efficiente ed efficace gestione aziendale con l’obiettivo di rilevare tempestivamente la crisi d’impresa. 

"Il Covid-19 ha avuto un impatto estremamente negativo sui bilanci delle aziende italiane, con riflessi che si produrranno anche sugli esercizi dei prossimi anni, per questo diventa ancora più importante adeguarsi alle novità introdotte dal Codice della crisi d’impresa - commenta Barbara Negro, partner di Revi.Tor -. L’entrata in vigore degli indicatori di allerta segna un passo decisivo nell’applicazione del Codice, rallentata dalla pandemia, perché introduce elementi utili all’impresa e agli organi di vigilanza per la prevenzione dello stato di crisi e la preservazione della continuità aziendale. Anche se la nomina obbligatoria dei revisori è stata posticipata al 2022, l’adozione della reportistica trimestrale e il monitoraggio degli indicatori potranno fare la differenza ed evitare a molte aziende di giungere a una condizione di irreversibilità e quindi a fallimento". 

comunicato stampa