Economia e lavoro - 23 aprile 2021, 20:33

Torino torna gialla: è corsa ai dehors, ma restano i dubbi. "Tante attività non potranno riaprire" [FOTO]

A lanciare l'allarme è Banchieri (Confesercenti): "Ci sono aspetti controversi: dal consumo al banco ai dehors chiusi. Dolorosa la retromarcia sui centri commerciali nei fine settimana". Intanto oltre 500 le "nuove" richieste di permesso

I dehors di Torino sono pronti a riaccogliere i clienti di bar e ristoranti (Foto: Andrea Parisotto)

Fine mese con il Giallo, per buona parte del Piemonte. E per una volta, non si tratta di mistero, anzi. La "Liberazione" porterà con sé infatti una ritrovata porzione di libertà, ma come tutti i thriller che si rispettino non manca la suspence, in questa attesa.

Da lunedì prossimo, 26 aprile, diventa infatti possibile la somministrazione di alimenti e bevande nei dehors, all'esterno di quei locali che ormai da lunghi mesi erano di nuovo costretti a limitare la propria attività all'asporto. E sono tante i bar, i ristoranti e i locali torinesi che in questi giorni hanno fatto richiesta per poter usufruire del dehors sfruttando l'occasione di ottenere gratuitamente l'occupazione del suolo pubblico. 

Corsa ai dehors: i locali torinesi sfruttano l'occupazione del suolo pubblico "gratis"

Sono dati ancora provvisori, perché non vuol dire che con la giornata di oggi si "chiude" la finestra per ottenere i permessi. Ma di certo, con la serata di venerdì si esaurisce l'opportunità per chi vuole iniziare fin dalle prime ore di lunedì. 
Al momento, secondo le prime stime, da quando questa possibilità è stata offerta agli esercenti sono state almeno 500 le "nuove" richieste pervenute al Comune. Ovvero da parte di coloro che fino a questo momento non avevano mai usufruito del dehors e che ora, in epoca di pandemia, sceglie di provare anche questa strada. Una corsa al permesso che, come detto, con il passare dei giorni potrebbe anche accelerare ulteriormente.

"Troppe incertezze, tanti non potranno riprendere l'attività"

Ma la possibilità di riaprire non elimina di colpo tutte le incertezze da parte degli addetti ai lavori. E a sollevare più di una perplessità è Confesercenti. “Le riaperture sono a rischio caos - dice Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Il decreto-legge lascia aperti alcuni notevoli dubbi che riguardano le attività delle imprese, sui quali abbiamo chiesto di chiarimenti urgenti”. E spiega: “Ci sono aspetti controversi su consumo al banco nei bar, sui dehors chiusi sulle fiere. E che fine ha fatto la norma per la ripartenza dei centri commerciali? Insomma, ancora una volta il governo dimostra scarso rispetto per chi lavora”.

Il consumo al banco - continua Banchieri - all’interno dei bar per noi è legittimo, ma non è esplicitamente definito. Incertezze anche sui dehors ‘chiusi’ e sulle manifestazioni fieristiche del commercio su aree pubbliche. Lascia spiazzati e delusi, inoltre, la cancellazione nella notte della riapertura completa degli esercizi nei centri e nelle gallerie commerciali. Una prima versione del testo del decreto-legge prevedeva che, dal 15 maggio, potessero riaprire secondo protocolli e linee guida pertinenti. Una previsione sparita dal testo definitivo e ufficiale. Ad ora, fatichiamo a capire se l’attività dei negozi nei centri commerciali sia possibile o meno".

"Una questione vitale per le imprese, visti i danni ingenti che i titolari di tali esercizi hanno subìto e continuano a riportare a causa della lunga sospensione dell’attività nei week end e nei giorni festivi”, ha concluso Banchieri.

Massimiliano Sciullo