"Apprendiamo con soddisfazione la scelta della maggioranza del Consiglio Regionale del Piemonte di sospendere la discussione per le modifiche presentate dalla Lega sulla Legge del gioco d'azzardo. Auspicavamo un ritiro immediato e certo, tenuto conto delle opposizioni emerse nelle ultime settimane". Lo scrive la Cgil Piemonte.
Libera, Arsenale della Pace, Pastorale diocesana, Acmos, Acli, Cgil, Movimento Consumatori, Lega Ambiente, SlotMob, il direttore del dipartimento “Patologia della dipendenza” dell'ASL TO3 e tante altre, il 14 aprile hanno manifestato in Piazza Castello davanti alla sede della Regione, insieme ad alcuni Sindaci (di ogni colore politico) e ai Consiglieri Regionali di opposizione per chiedere l'immediata sospensione dello smantellamento e - per contro - la valorizzazione di una buona legge che ha prodotto in questi anni ottimi risultati, portando il Piemonte ai primi posti, a livello nazionale, sul fronte della lotta alle dipendenze dal gioco.
Per Danila Botta, della segreteria Cgil Piemonte, "La pandemia ha fatto emergere tantissime fragilità nella nostra Regione; è facile per le persone più esposte costruire l'illusione di fare qualche soldo con l'azzardo. Questa legge, negli anni, ha contributo a salvaguardare pensionati, disoccupati, casalinghe e giovani che non studiano e non lavorano".
I servizi sanitari che si occupano delle dipendenze hanno dichiarato che sono diminuite le persone seguite per la dipendenza da gioco, mentre le analisi che studiano il fenomeno ci dicono che la spesa per le macchinette è diminuita e non sono aumentati in proporzione i giochi online.
“Sulla questione della perdita del lavoro in questo comparto - sottolinea ancora Botta - abbiamo proposto all'Assessore Tronzano di aprire immediatamente un tavolo di confronto, per avviare una discussione seria in merito alle politiche attive del lavoro che attendiamo da diversi mesi".