La scorsa settimana un Consiglio comunale aperto in cui l'azienda confermava l'impegno e gli investimenti per Torino e i dintorni. Nelle prime ore di oggi, numeri di bilancio in crescita. Ma tutto questo non basta a cancellare i timori per gli ammortizzatori sociali.
Secondo i conti di Fiom Cgil Torino, solo tra aprile e fine maggio sono (saranno) 7125 le persone coinvolte, tra lavoratori delle strutture impiegatizie (4038) e operai (3087). Nessuna divisione sembra salvarsi dalla frenata: da una parte Presse, Maserati di Grugliasco, Powertrain, Comau e Carrozzeria di Mirafiori. Dall'altra Centro ricerche, Services, Fca Partecipazioni, Stellantis NV, ex Fca Sepin e Strutture Centrali.
"Il nuovo gruppo comunica forti ricavi nel primo trimestre, noi comunichiamo forte cassa integrazione nel primo e nel secondo trimestre - commenta Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Cgil Torino -. Quello che colpisce è l’ulteriore fermata per gli oltre 8.000 addetti delle strutture impiegatizie che non è certo un bel segnale, anche alla luce della strategia di riduzione dei costi e delle sinergie annunciate dall’azienda. Sul lato produttivo oltre al massiccio uso della cassa ci preoccupano i bassi volumi delle auto assemblate nei nostri stabilimenti, infatti dall’inizio dell’anno se ne sono prodotte solo 3.000 a Grugliasco e poco più di 20.000 a Mirafiori".
E l'appello torna a rivolgersi al mondo delle istituzioni: "Il Consiglio comunale aperto del 28 aprile dovrebbe essere utile per iniziare un percorso da proseguire con forza nei prossimi mesi. La sindaca Chiara Appendino ha il dovere di occuparsi concretamente delle sorti economiche di Torino anche se è a fine mandato - conclude Lazzi -. Occorre costruire le condizioni per aprire un dialogo con i massimi vertici di Stellantis per ragionanare su come utilizzare gli spazi industriali di Mirafiori e di Grugliasco e non solo, bisogna capire anche quali investimenti sarebbero utili per accompagnare lo sviluppo delle auto elettriche e così contrattare con il gruppo automobilistico nuove produzioni da destinare a Torino".