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Attualità | 08 maggio 2021, 18:10

Inviati speciali a Vigone a caccia di buone notizie

Il TgJ è la nuova iniziativa del gruppo .Gim Junior, nata per riportare spensieratezza ai bambini

Il tg delle buone notizie di Vigone

Bambini e ragazzi di Vigone vanno a caccia di buone notizie per affrontare la paura e le preoccupazioni legate alla pandemia. È andata in onda a metà aprile, infatti, la prima puntata del ‘TgJ. Il Tg delle buone notizie da Vigone’ realizzato dal gruppo .Gim Junior, composto da giovanissimi dai 6 ai 17 anni, e ora si lavora alla seconda puntata. Gli appuntamenti con il TgJ saranno mensili, le puntate verranno pubblicate su YouTube e saranno accessibili anche dalla pagina Facebook e Instagram del gruppo. “Una volta al mese vi racconteremo cose belle e positive grazie ad inviati speciali”: questo è il loro obiettivo.

Idee, copioni, riprese e montaggio dei video, sono realizzati dai bambini e ragazzi di .Gim Junior. “Lo fanno con piacere e dimestichezza, non hanno problema ad esporsi in video, non si preoccupano di essere perfetti. Osservandoli si può pensare che spesso gli adulti dipingono i giovani più superficiali di quello che sono” spiega Paola Salvai che ha creato il gruppo.

Le due ragazze che tengono le fila delle puntate sono Serena Racca e Marta Bertino. “Quella del TgJ è un’idea che avevamo in testa da un po’ di tempo: ci sembrava brutto che i bambini più piccoli fossero circondati da notizie negative: volevamo riportargli un po’ di spensieratezza” spiega Racca, 16 anni, che con suo fratello conduce la prima puntata. I ragazzi sembrano essere riusciti nel loro intento: “Abbiamo avuto un sacco di feedback dai più piccoli che hanno visto il primo video”.

Nelle prime puntate i servizi degli inviati rispondono alla domanda: ‘Nel nostro piccolo territorio ci sono già delle cose belle, che funzionano, che ci fanno felici e ci aiutano a stare bene?’ e i bambini si spostano in autonomia nel paese per realizzare le riprese. “La maggior parte degli inviati sono bambini delle scuole medie. Ma i più piccoli collaborano attivamente nell’individuazione delle idee” spiega Bertino, anche lei sedicenne.

Il TgJ è una delle strategie messe in atto dai giovani per contrastare l’inflazione di brutte notizie e le preoccupazioni legate alla pandemia. “L’inizio della pandemia è stato uno shock per tutti, anche se ora pare la normalità – riflette Bertino –. Io ho tre fratelli più piccoli e in questi mesi, con i miei genitori, abbiamo iniziato a scremare le notizie: non guardiamo più il telegiornale all’ora di cena ma andiamo noi a cercare ciò che vogliamo sapere”.

Elisa Rollino

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