Eventi | 14 maggio 2021, 16:42

Dal deserto del Covid nascono rose resistenti: così Assemblea Teatro omaggia Sepúlveda con gli spettatori

Nel weekend, in scena al Teatro Agnelli "Le rose di Atacama" e "La gabbianella e il gatto". Il pubblico potrà scrivere le proprie storie di pandemia che saranno lette dagli attori

Cristiana Voglino

Cristiana Voglino in "La gabbianella e il gatto"

Un intero weekend per omaggiare Luis Sepúlveda a oltre un anno dalla scomparsa. Ci pensa Assemblea Teatro, che con l'autore cileno ebbe modo di collaborare attivamente per molto tempo, riportando in scena due delle sue opere più significative.

Domani, sabato 15 maggio, alle 19.30, Mattia Mariani, Silvia Nati e Daniele Li Bassi salgono sul palco del Teatro Agnelli di Torino (via Paolo Sarpi 111) con Le rose di Atacama, il suo testo più autobiografico. I personaggi tratteggiati sono eroi della vita di tutti i giorni, che combattono con forza o si divertono con spirito, in una continua, dignitosa lotta per la sopravvivenza. E le rose del deserto assurgono a simbolo di resistenza, possibilità di vita, di bellezza, di colore anche laddove le condizioni umane sono più dure e dolorose.

Domenica 16, alle ore 11, sarà invece riproposta per la famiglie l'amatissima favola La gabbianella e il gatto (in scena Cristiana Voglino, Pietro Del Vecchio, Monica Calvi e Paolo Sicco), con cui sono cresciute generazioni di ragazzi.

"Riportiamo in scena Sepúlveda chiedendo anche il sostegno dei nostri spettatori. - dice il direttore artistico di Assemblea Teatro Renzo Sicco -.  Le rose di Atacama sono il racconto e una metafora della resistenza e del coraggio. Quello delle rose stesse tenaci sotto un deserto di sale, così come quello di molti cileni sotto il giogo della dittatura. Se la pandemia davvero è stata una guerra e il Covid ha creato un deserto, altrettanto certamente non sono mancate fioriture. Se in questi mesi hai visto fiorire una rosa, caro spettatore, prendi carta e penna e raccontala. In teatro troverai un vaso per i fiori vuoto, pianta la tua rosa, oppure inviala ad assteat@outlook.it con il titolo Una rosa dalla pandemia: i nostri attori ogni sera le daranno vita leggendola e regalando così il profumo alla sala".

Manuela Marascio

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Johanna Finocchiaro

Buongiorno, Good morning, Bonjour, Buenos Días, Namasté!
Sono Johanna. Classe 1990, nata a Torino, appassionata di musica, viaggi, lingue straniere e poesia. Già, POESIA.
Scrivo sin dalla tenera età (mi sono innamorata di lei al nostro primo incontro, alle scuole elementari) e leggo, leggo tanto, sempre e ovunque. La mia massima fonte d'ispirazione è la natura e l'arte sua complice: mi conquistano l'immediatezza, la forza comunicativa, la varietà di forme e concetti espressi, la contraddizione.
Viaggiando ho compreso quanto il mondo sia immenso, dinamico ed io piccola. Mi ci sono adattata, pian piano, stravolgendo i piani e spostando i limiti. Oggi, continuo ad essere curiosa. E gioiosa. Mi occupo di divulgazione culturale e ho all'attivo quattro pubblicazioni: Clic (L'Erudita Editore), Ramificare (Eretica Edizioni), Specchi (Scrivere Poesia Edizioni), L'Atto versato (Edizioni Il Cuscino di Stelle). Obiettivo primario: sostenere una cultura consapevole, socialmente impegnata.
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E POE...SIA!
Questa rubrica nasce sotto una buona stella o così mi piace pensare; si propone, con determinazione, di avvicinare il lettore a un genere letterario incompreso quanto testardo: la poesia.
Perché no!? Perché non recuperarla dal cassetto, vestirla con abiti nuovi, freschi, darle una possibilità? La possibilità di emozionarci, semplicemente questo: riflettere, sentire qualcosa, qualsiasi cosa, con e grazie a Lei.
Allontaniamoci dall'impostazione scolastica e dall'“analisi del testo”, lasciando spazio, invece, all'analisi del SENSO. Senso che sta per ragione e sensazione insieme. Impariamo a cercare la domanda, prima della risposta. E accendiamo il pensiero, tra racconti e storie positive che vado scovando per il mondo. Che dite, ci lanciamo nel viaggio? Al trasporto provvedo io!

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