Attualità - 21 maggio 2021, 09:54

Dal 15 giugno ripartono le feste al chiuso per matrimoni. De Santis (Confartigianato): "Chiediamo riapertura anticipata"

Nel 2020 crollo delle celebrazioni (-5.208). In Piemonte 38.431 le imprese interessate con un giro d'affari di 500 milioni di euro

Nel 2020 in Piemonte crollo del 42,3% delle celebrazioni (-5.208)

Nel cronoprogramma varato dal governo dal prossimo 15 giugno saranno possibili, anche al chiuso, le feste e i ricevimenti successivi a cerimonie civili o religiose, tramite green card.

Il settore del wedding ha subito pesanti effetti della crisi Covid-19 a causa dei provvedimenti introdotti per il contenimento del virus. E le imprese operanti in questo segmento sono state ulteriormente penalizzate dal crollo di eventi, congressi, fiere e delle attività culturali e di attrazione turistica.

In Piemonte nel 2019 sono stati celebrati 12.306 matrimoni mentre nel 2020 solo 7.098 con un crollo del 42,3% (-5.208).

I dati ci indicano che nel 2020 c’è stato un crollo della celebrazione dei matrimoni che ha determinato un crollo delle attività legate al weddind e alle cerimonie in generale – commenta Dino De Santis, presidente di Confartigianato Torino -. Voglio ricordare che il settore legato alla celebrazione dei matrimoni è al 43,4% espressione delle attività artigiane, che insieme alle altre imprese generano in Piemonte un giro d’affari stimato in oltre 500 milioni di euro. Ora questo circolo virtuoso si è inceppato a causa del divieto di organizzare festeggiamenti, chiediamo di anticipare la data di apertura delle feste al chiuso per la celebrazione di matrimoni prevista per il 15 giugno (anche se è già un primo risultato) per far rimettere in moto il comparto fashion e food che rappresenta l’eccellenza del made in Italy, anche se temo che molte imprese del comparto non avranno più la forza economica di riaprire”.

Redazione