No ai soldi dell’Europa. No ad alleanze con il centrodestra, centrosinistra, M5S ed altri forze politiche. Sì ad una Torino in dialogo e al lavoro con il resto della Città Metropolitana. Sono questi alcuni dei capisaldi di Italexit, il partito di Gianluigi Paragone, che parteciperà alle Comunali e avrà come candidato sindaco Ivano Verra.
Nato e cresciuto a Torino, architetto di 57 anni in beni culturali, promette di dare “voce a tutti i torinesi che vogliono dire basta a questo sistema in mano ai soliti centri di potere che si arricchiscono a discapito della comunità”. “Credo – ha aggiunto - in una strategia territoriale e sociale proiettata verso il futuro con un intervento attivo dell'amministrazione nel sostenere e restituire dignità a chi è stato trascurato e abbandonato”.
"M5S totalmente incoerente"
Ed il giudizio sul M5S - con il quale Paragone era entrato in Parlamento, per poi uscirne e fondare Italexit – è critico. “La forza politica – ha spiegato – che è stata eletta nel 2016 aveva detto chiaramente sì e no a certe cose: strada facendo ha però invertito la rotta, mettendo in luce una totale incoerenza, come nel caso dei centri commerciali. Per noi la coerenza è invece un valore e vogliamo promuovere l’identità torinese”.
Il partito si presenterà alle elezioni per il Consiglio Comunale ed in Circoscrizione 6, mentre sulle altre zone si stanno definendo i candidati che dovranno “conoscere bene il territorio”.
"I soldi di Bruxelles non sono gratis"
Ed Italexit è fortemente contraria all’uso dei fondi europei, dal Recovery Found al Next Generation. “I soldi di Bruxelles – ha spiegato il referente cittadino Roberto Mossetto – non sono gratis, ma sono soldi capestro. Torino rischia di ipotecare il futuro della prossima generazione. Noi pensiamo che la Città e i suoi abitanti abbiano la capacità di uscire da questo stallo senza dover dipendere dell’Europa, valorizzando il concetto di comunità”.