La Filcams Cgil usa toni forti per attaccare Amazon: "Nel 2021, dentro il colosso dell’e-commerce dai profitti record, c’è anche chi guadagna una misera paga da 800€ al mese per un lavoro full-time specializzato: stiamo parlando delle centinaia di addetti al portierato, impiegati da aziende esterne a cui Amazon appalta formalmente il servizio di sorveglianza, ma che - nei fatti - lavorano fianco a fianco dei dipendenti diretti di Amazon, dando pieno supporto al ciclo produttivo della logistica".
"Sono gli operatori dei “Servizi Fiduciari” inquadrati al livello D, retribuiti 950€ lorde/mese per 13 mensilità, senza alcuna maggiorazione notturna, in una commessa - quella di Amazon - dove si lavora 24 ore per 7 giorni alla settimana e di notte con ritmi elevatissimi per far arrivare i pacchi a casa dei clienti a poche ore dal loro click", prosegue la nota del sindacato.
Germana Canali della Segretaria Filcams di Torino non usa giri di parole: “Amazon, nell’anno della pandemia, ha aumentato fatturato e utili netti che superano il 30%, non paga le tasse in Italia ed esternalizza molti servizi risparmiando sul costo della manodopera: per questo si deve assumere le sue responsabilità in quanto è facile pensare che se le gare di appalto vengono impostate al ribasso, offrendo grandi numeri a basse tariffe, il costo di questa impostazione viene fatto pagare ai lavoratori”.
"Facendo così, Amazon non ci mette la faccia e scarica il problema alle imprese appaltatrici. Inoltre, i lavoratori esternalizzati non solo sono sottopagati, ma vivono in una perenne condizione di precarietà in quanto sono sottoposti alle procedure dei cambi appalto che riguardano più di 300 lavoratori di ICTS ITALIA Srl, impiegati nei siti di Piemonte, Lombardia e Liguria", prosegue la Filcams. "Questi lavoratori dal 1° Luglio verranno assorbiti dalla società subentrante, Vedetta 2 Mondialpol Spa, la quale ha già dichiarato ai sindacati nazionali di voler proseguire nell’applicazione del CCNL dei Servizi Fiduciari che prevede un basso costo del lavoro, in base al quale sicuramente saranno contrattate le tariffe con il committente Amazon".
Su questo tema lunedì 7 Giugno si sono svolte le assemblee dei lavoratori dei tre siti torinesi, fuori dai cancelli di Amazon a Brandizzo. "Forte e chiaro il messaggio dei lavoratori e delle lavoratrici rivolto a Mondialpol ma soprattutto ad Amazon: è ora di dire basta alla pretesa di avere lavoratori di serie A e di serie B che non possono più essere trattati come scarti di lavorazione, si tratta invece di professionisti che con il loro lavoro ed il loro know how hanno contribuito, in questi ultimi cinque anni, alla crescita esponenziale ed al successo di Amazon", conclude la nota del sindacato.
Per Canali bisogna richiedere “uniformità di trattamento salariale e normativo per tutti i magazzini, costruzione di un accordo quadro di 2° livello sulla filiera Amazon che riconosca professionalità, competenze e parità di trattamento con i lavoratori diretti Amazon. Se Mondialpol non è intenzionata ad aprire questo confronto con le organizzazioni sindacali, si aprirà lo stato di agitazione con scioperi su tutti i magazzini: i clienti, purtroppo, dovranno aspettare".