Economia e lavoro - 16 giugno 2021, 07:42

Stellantis, al primo vertice col Governo ci sono garanzie, ma "mancano" Mirafiori, Grugliasco (e la gigafactory)

Soddisfazione per l'impegno del Gruppo su investimenti e occupazione. Ma l'attenzione si è concentrata più su Melfi che sugli stabilimenti torinesi e sull'ipotesi della fabbrica di batterie sotto la Mole

Nel vertice con il Governo si è parlato più di Melfi che di Torino

Nessun esubero, nessuna chiusura prevista per gli stabilimenti italiani, investimenti per l'automotive del futuro. Sono queste le parole risuonate in occasione del pomeriggio di martedì, a Roma, in occasione dell'incontro convocato dal ministro Giancarlo Giorgetti (titolare del Mise), alla presenza dei vertici di Stellantis, dei sindacati metalmeccanici nazionali, il ministro del Lavoro, Andrea Orlando e il viceministro Gilberto Pichetto.

Mirafiori resta in seconda fila

Ma sotto i riflettori, in particolare, c'è finita Melfi (più di Mirafiori). Basilicata e non Piemonte, anche se le rassicurazioni possono essere intese su tutto il piano nazionale. Proprio a Melfi, infatti, i responsabili del gruppo nato dalla fusione tra Fiat Chrysler e Peugeot hanno esposto piani che prevedo la produzione di quattro nuovi modelli elettrici multibrand a partire dal 2024 e la realizzazione di una cosiddetta "superlinea" produttiva. E sulla collocazione della terza fabbrica di batterie del gruppo (quella cui puntava con forza Torino, Mirafiori in particolare) ancora nessuna decisione.

La politica: "No a brutte sorprese sull'occupazione". Pichetto: "Sostenere i siti italiani"

Al termine dell'incontro, il titolare del dicastero del Mise parla di sida "impegnativa" e aggiunge: "Il governo deve capire come gestire questa fase di transizione in cui alcune filiere saranno privilegiate e altre messe a rischio. È importante che ci siano garanzie sull'occupazione e che non ci siano brutte sorprese". "Abbiamo avuto conferma di un forte segnale positivo dell'impegno in Italia" e di "un dialogo produttivo e costruttivo", ha detto Pichetto, esponente piemontese del governo presente al tavolo. "Stellantis sta lavorando con determinazione e velocità per anticipare e sostenere la transizione energetica di tutti i propri siti industriali italiani con l'obiettivo di garantirne la sostenibilità attraverso il miglioramento delle prestazioni e far ricoprire al Paese un ruolo strategico tra i principali mercati domestici europei del Gruppo".

Sindacati: "No a esuberi". "Ma su Mirafiori e Maserati si è detto troppo poco"

Dopo averlo richiesto a lungo, i sindacati sono soddisfatti dell'avvio del confronto con Stellantis alla presenza del governo. Ma continuano a chiedere "garanzie per tutti i lavoratori italiani". E Rocco Palombella, segretario nazionale Uilm, insieme al segretario nazionale Gianluca Ficco ribadisce: "Vogliamo un grande patto con Stellantis, che escluda esplicitamente la possibilità di chiusure e di licenziamenti, che sostenga il reddito dei lavoratori e che dia missioni produttive a tutti gli stabilimenti di montaggio e di motori, ai numerosi enti di ricerca e di staff".

Posizione condivisa anche da Fim Cisl, con il segretario generale Roberto Benaglia e il segretario nazionale Ferdinando Uliano: "Non accetteremo decisioni unilaterali su esuberi, faremo una verifica puntuale della coerenza delle dichiarazioni dell'azienda. Abbiamo ribadito la necessità di aprire un tavolo di confronto a livello nazionale".

E se pure da Fiom, con la segretaria generale Francesca Re David e Michele De Palma, responsabile Auto, viene chiesto "un accordo quadro nazionale con la partecipazione dei lavoratori che abbia al centro un piano industriale che salvaguardi la capacità installata e che garantisca la tenuta sociale e la continuità occupazionale per i prossimi 5 anni", non sfugge che su Mirafiori siano state pronunciate molte meno parole rispetto a quanto si potesse sperare. "Sarebbe meglio avere un quadro complessivo dell'impegno dell'azienda per tutti gli stabilimenti italia. In particolare per Torino servono più volumi e la sede a Mirafiori della fabbrica di batterie", dice Giorgio Airaudo, segretario generale della Fiom Piemonte. "Si è discusso solo di Melfi, a noi interessa parlare anche di Stellantis Mirafiori e di Maserati Grugliasco in termini di opportunità e non di ridimensionamento. A Torino servono volumi e, se ci sarà una gigafactory in Italia, Mirafiori si candida a ospitarla. Portarla a Torino non è scontato, serve l'impegno di tutto il territorio, istituzioni, sindacato, sistema dell'impresa e la volontà della presidenza di Stellantis".

 

Massimiliano Sciullo