Dare un calcio agli stereotipi, al razzismo e ai pregiudizi. Questo è stato il senso della partita che si è disputata domenica scorsa, 20 giugno, al campo di via Lanzo a Torino, una partita dimostrativa di calcio che ha visto sul terreno di gioco squadre formate da 10 atleti dei team Special Olympics in rappresentanza della egione Piemonte e 8 atleti partner rifugiati che ha coinvolto Gerald Mballe, mediatore culturale attivo nel torinese per l’inserimento dei migranti e non solo.
Un incontro che aveva come obiettivo il sottolineare la possibilità per tutti, alla rincorsa del pallone, di essere uguali. Per i ‘ragazzi speciali’ del Piemonte l’opportunità di dimostrare che vivono le loro disabilità in modo così normale da poter condividere con i rifugiati in cerca di inserimento le stesse emozioni. Italiani e africani, abili e diversamente abili, tutti insieme senza problemi. Facendo prevalere il gioco e la voglia di fratellanza.
Un messaggio forte, solido, unico. Un messaggio da raccontare e diffondere, per un un mondo con opportunità per tutti senza barriere. Un appuntamento identico, con la medesima formula, si è svolto domenica anche a Madrid e Bruxelles. Perché incontri come questo sono un momento di festa e riflessione, al quale tutti possono e devono partecipare con il tifo e con lo spirito giusto.
Chi desiderasse maggiori informazioni può scrivere a piemonte@specialolympics.it.





