Canavese-Caselle - 30 giugno 2021, 16:15

Manca il personale, sale operatorie chiuse per due mesi all'ospedale di Chivasso

Il sindaco di Chivasso chiede soluzioni alternative all'Asl. Anaao Assomed chiede spiegazioni anche alla Regione

L'ospedale di Chivasso perde i suoi chirurghi. Almeno per due mesi. 

A partire da domani, 1 luglio, le sale operatorie del reparto di Chirurgia saranno infatti chiuse per consentire ai medici di andare a coprire la carenza di personale al Dea dell'ospedale di Ciriè.

La decisione è stata presa dall'azienda sanitaria durante un incontro svoltosi lo 28 giugno: la misura, provvisoria, dovrebbe servire per cercare di garantire la continuità del Dea di Ciriè. 

Completamente sospesi, quindi, gli ambulatori coloproctologico, angiologico e Dopller degli arti inferiori, vulvologico e gli interventi ambulatoriali del martedì. Le visite urgenti differibili verranno effettuate il lunedì ed il venerdì mentre per le visite urgenti non differibili bisognerà recarsi in pronto soccorso. 

Rimane attivo, una volta a settimana, l'ambulatorio senologico.

Preoccupazione è stata espressa dal sindaco di Chivasso Claudio Castello, che ieri sera, durante il Consiglio comunale ha fatto annunciato la sua intenzione di mettersi in contatto con il neo direttore generale dell'Asl To4, Stefano Scarpetta. 

Le parole del sindaco Castello

"Pur comprendendo che mantenere l'attività di Pronto soccorso è di vitale importanza non possiamo non osservare con preoccupazione che viene messa a rischio l'erogazione di servizi fondamentali per la città di Chivasso e per tutti i Comuni che afferiscono al nostro nosocomio - dichiara il primo cittadino -. E' nostra intenzione convocare, nel più breve tempo possibile, e coinvolgendo tutti i primi cittadini del nostro territorio, il direttore generale, per comprendere quali soluzioni alternative è possibile intraprendere. In particolare chiederemo anche garanzie affinchè i sacrifici non siano solo a carico della nostra cittadinanza ed i nostri medici".

Anaao Assomed chiede spiegazioni

"E’ successo quello che stiamo denunciando instancabilmente da almeno 8 anni, mancano i medici in Pronto soccorso - interviene la Segreteria Regionale Anaao Assomed Piemonte -. Mancano in tutto il Piemonte, è vero, ma mancano soprattutto alla TO4. E se non vengono presi provvedimenti, come non sono stati presi, i problemi non possono che peggiorare"

"Nessuno in Regione ha ascoltato i nostri appelli, né le nostre proposte - aggiunge -. Non è stata attuata la DGR 16 maggio 2019, n. 119-9026 che prevedeva per i medici urgentisti incentivi lavorativi e progetti obiettivo, non si è cercato di rendere attrattivo il lavoro nell'emergenza-urgenza, non sono stati assunti specializzandi, non sono stati rimodulati i servizi".

E così si "buttano" in Pronto soccorso medici che " fino al giorno prima si occupavano di proctologia, angiologia, vulnologia".

"Viene fatto da un giorno all'altro perché è necessario sopperire alle possibili carenze di organico di luglio e agosto: c'è il rischio concreto che dopo 1 anno e mezzo di pandemia Covid, i medici vogliano fare 15 giorni di ferie con le proprie famiglie. A Ciriè, l'unità operativa di emergenza - accettazione non ha alcun medico assunto, ad eccezione del responsabile di struttura semplice. Si regge sui medici delle Coop e sui medici degli altri reparti, che a turno coprono dei turni. A Chivasso la situazione, fino ad oggi, era di poco migliore".

All'Asl To4 e all'Assessorato alla Sanità, Anaao Assomed Piemonte chiede quindi come verranno gestiti i mesi estivi, se sono stati banditi concorsi o rinnovati contratti e, soprattutto, come verranno gestite le visite ai pazienti.

redazione