Attualità - 04 luglio 2021, 16:30

Un'isola circondata da canali e sorvegliata da milioni di telecamere, la visione surreale di Alvar Aaltissimo per Aurora [FOTO E VIDEO]

L'architetto e umorista napoletano, molto seguito sui social, ha elaborato un progetto satirico di riqualificazione del quartiere grazie all'ospitalità del Collettivo Ultramondo

L'architetto e umorista Alvar Aaltissimo ad Aurora

Un'isola circondata da corsi d'acqua e sorvegliata da milioni telecamere di sicurezza: è questa l'idea surreale e provocatoria lanciata da Alvar Aaltissimo, al secolo Fabrizio Esposito, per Aurora. L'architetto e umorista napoletano (che è molto seguito sui social e deve il nome d'arte al celeberrimo collega finlandese Alvar Aalto, ndr) ha avuto modo di visitare il quartiere grazie all'ospitalità del Collettivo Ultramondo, elaborando un progetto che ironizza sul concetto di riqualificazione attraverso una satira ironica e intelligente.

Una tutela estremizzata della diversità

Il progetto, intitolato 'Aurora isola felice della diversità' e pubblicato su due tavole simbolicamente donate alla cittadinanza, estremizza il concetto stesso di diversità – considerato uno dei tratti caratteristici e fondamentali del quartiere – fino ad annullarlo in nome di una difesa che sconfina nella ghettizzazione: “La mia idea – spiega Aaltissimo – è quella di tutelarla e contenerla implementando un vero e proprio sistema delle acque in cui la Dora e il Po vadano a creare un canale circolare in grado di trasformare Aurora in un'isola della diversità”.

L'isolamento che ne deriva è ulteriormente accentuato da un utilizzo esagerato dell'acqua come confine praticamente insormontabile ma portatrice ambigua di biodiversità: “L'unico accesso al quartiere – prosegue - è rappresentato dal mercato di Porta Palazzo, vero e proprio fulcro della diversità, mentre i corsi d'acqua vanno a definire alcune aree appositamente allagate tra cui le ex Officine Grandi Motori e il PalaFuksas, che verrebbe demolito; il tutto in nome di una diversità non solo antropologica e culturale ma anche naturale”.

L'approccio appena descritto è ben evidenziato anche dalla scelta di abbandonare definitivamente i colori delle nazionalità che compongono la complessa struttura sociale del quartiere in nome di un'unica bandiera gialla con la scritta Aurora, ispirata ai graffiti presenti in abbondanza sui muri dei palazzi e giudicati come tratti distintivi del paesaggio urbano.

Videosorveglianza su ogni edificio

L'ultima parola d'ordine è invece sicurezza, declinata attraverso l'ipotetica installazione di oltre 2 milioni di telecamere sulle facciate di tutti gli edifici fino a far diventare Aurora capitale europea della videosorveglianza con oltre il 90% di tutti gli impianti presenti nel continente; eloquente, a proposito, è l'immagine della Nuvola Lavazza – simbolo della rigenerazione urbana voluta dalle sinergie tra pubblico e privato – letteralmente ricoperta di dispositivi di controllo del territorio di diversa tipologia e dimensione.

La satira sull'architettura

Il senso dell'approccio satirico a una professione spesso bersaglio di critiche è illustrato dalle parole dello stesso Aaltissimo: “L'architettura - conclude – deve acquisire consapevolezza rispetto alle trasformazioni delle città, per far sì che le stesse non subiscano passivamente gli interventi fatti. Stiamo parlando di una disciplina che si sta progressivamente allontanando dalle persone: attraverso la satira e le visioni surreali intendo avviare discussioni costruttive su molte tematiche”.

Marco Berton