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Eventi | 04 luglio 2021, 14:00

Dopo 25 anni il Festival delle Colline torinesi si reinventa e "sconfina" in autunno

Dal 14 ottobre al 14 novembre a Torino, in collaborazione con la Fondazione Merz

The Mountain

Agrupaciòn Señor Serrano con "The Mountain" al Festival della Colline Torinesi

Se pandemia ha cancellato il programma di giugno 2020 della venticinquesima edizione del Festival delle Colline Torinesi_Torino Creazione Contemporanea, ora la storica rassegna teatrale si reinventa, spostandosi in un periodo inedito: dal 14 ottobre al 14 novembre, sempre organizzata dalla Fondazione TPE - Teatro Piemonte Europa. Un’edizione che ripropone molte novità e alcuni spettacoli fra i più attesi della venticinquesima, ma che non hanno potuto andare in scena.

Il tema sarà: confini/sconfinamenti. “Ci sono tanti confini e tante possibilità di varcarli. Dai confini territoriali, che ben conoscono e soffrono i migranti, a quelli esistenziali, sperimentati in modo doloroso da tutti con la pandemia - commenta il direttore artistico Sergio Ariotti -. Uno dei compiti della creazione contemporanea, noi crediamo, è di sconfinare, contaminare i linguaggi, alternarli, combinarli. La cosiddetta prosa e la danza, la performance e il video". 

Alla Fondazione Merz di Torino saranno proposti Rompere il ghiaccio di OHT/Office for a Human Theatre, di Filippo Andreatta, con Magdalena Mitterhofer; Sunny Sundays di Rabih Mroué e Lina Majdalanie. Degli stessi artisti libanesi al Teatro Astra andrà in scena Borborygmus. Al Castello di Rivoli, invece, il festival sarà presente con Exhibition, evento performativo di Cuocolo/Bosetti pensato apposta per i musei. 

Nel segmento internazionale figurano i belgi di Need Company, che propone All the Good, spettacolo di teatro, musica, danza e performingart, nato da un incontro di Jan Lauwers con un veterano della guerra arabo-israeliana, Elik Niv, diventato danzatore dopo un grave incidente e una lunga convalescenza. E l’ungherese Kornél Mundruczó di Proton Theatre, alle prese con Imitation of Life: un atto d‘accusa contro una società contemporanea votata alla discriminazione. Faranno parte del cartellone anche gli spagnoli Agrupaciòn Señor Serrano con The Mountain, al cui centro ci sono l’alpinista Mallory e i misteriosi interrogativi sulla salita all’Everest.

Colline Torinesi propone anche una dédicace alla famiglia d’arte Castellucci, presente con tre allestimenti di Chiara Guidi, Claudia Castellucci e Romeo Castellucci. Sul tema Egitto e dieci anni della Primavera Araba si esercita Miriam Selima Fieno in uno spettacolo dedicato agli esuli egiziani che si erano o si sono battuti per la difesa dei diritti umani in quel Paese.

Sarà poi la volta di Tutto brucia, la nuova creazione di Motus ricavata da Le Troiane di Sartre. Sempre di Motus è Chroma Keys, una performance dedicata al cinema e al potere quasi alchemico della tecnica video cui il titolo si rifà, tra Hitchcock e Godard, tra Lars Von Trier e Bela Tarr.

Nel segmento dedicato a teatro e arte ci sarà, infine, anche una creazione originale di Virgilio Sieni ispirata all’opera di Mario e Marisa Merz e Sonora Desert, installazione interattiva della Compagnia Muta Imago.

Manuela Marascio

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