Ammonta a oltre 200 milioni di euro la stima delle mancate entrate registrate dal comparto culturale piemontese nel corso del 2020. E' questo il dato più rilevante messo in luce dall’Osservatorio Culturale del Piemonte, ha reso noti oggi, al Teatro Carignano di Torino, i dati raccolti lo scorso anno fino alla prima parte del 2021.
Riduzione del 16% dei lavoratori
Danni economici frutto della pandemia che si riflettono anche sui lavoratori del settore: a partire dalle risposte fornite da 276 organizzazioni piemontesi si stima una riduzione complessiva dei lavoratori pari al 16%. Guardando al solo settore dello spettacolo, si contano in Piemonte 12.231 lavoratori, il 22% in meno (3.500) rispetto al 2019.
L'impatto sulle attività: cinema e spettacolo dal vivo
Nel 2020 i 104 cinema in tutto il Piemonte sono stati chiusi al pubblico per 173 giorni, vendendo 2,1 milioni di biglietti, con una riduzione del -72% di incassi e presenza.
Segnali di ripartenza arrivano ora dal sistema di produzione cinematografica e audiovisiva, che, grazie al rafforzamento della Rete Regionale degli stakeholders locali e all’attività di Film Commission Torino Piemonte, è stato in grado di ripartire con un certo slancio, considerando le 53 settimane di produzione nei primi mesi del 2021
18,8 mila gli eventi di spettacolo realizzati (tra concerti, teatri, manifestazioni con più generi, ballo), 57 mila in meno rispetto al biennio precedente (-75%) per un totale di 1 milione di biglietti venduti, l’80% in meno (-4 milioni). Questa riduzione ha comportato una contrazione della spesa al botteghino dell’88%, pari a 86 milioni di euro in meno incassati dalle organizzazioni, esclusivamente per la vendita di biglietti.
L’attività concertistica è quella che più ha risentito della pandemia, con una perdita dell’86% degli spettatori e un crollo della spesa al botteghino pari al 91% (particolarmente segnata dallo stop dei concerti di musica leggera).
Calo dei musei in linea con la media nazionale
Nel 2020 i 200 musei piemontesi hanno registrato complessivamente 1,94 milioni di ingressi, poco più di quelli riscontrati nella primavera 2019 nei soli musei di Torino, segnando una flessione del 71% rispetto all’anno precedente. Il dato è in linea con il calo registrato dai musei statali italiani, che nel 2020 hanno perso in media il 75% delle visite.
Dati positivi per le biblioteche civiche
Grazie al digital lending, le biblioteche hanno potuto continuare a garantire il servizio di consultazione e prestito anche durante i lockdown. Nelle biblioteche degli otto sistemi bibliotecari piemontesi (su 21) in cui è attivo MLOL, nel 2020 gli utenti unici totali sono aumentati del 193% rispetto all’anno precedente, mentre gli accessi al portale on line del 106% con picchi maggiori tra marzo e maggio 2020.
Le sfide del futuro
In base ai dati raccolti dall'OCP, emerge oggi la necessità di riconnettere l’offerta culturale con i residenti dei territori, vivendo la cultura come occasione di socialità, collante delle comunità, luogo di incontro e confronto attorno a una proposta artistica. “Se i contingentamenti e le precauzioni, pur allentandosi, continueranno a interessare un ampio arco di tempo - sottolineano Luca Dal Pozzolo, Maria Giangrande e Lucia Zanetta di OCP -, la necessità di risorse integrative diventerà indispensabile e così il cominciare a pensare a un diverso piano di sviluppo delle attività culturali, un business model orientato al futuro. Occorre un impegno collettivo al quale il comparto culturale non può sottrarsi se si vuole mantenere un’autonoma capacità propositiva, aprire nuovi fronti di ricerca, mettere a punto nuove missioni”.