Attualità - 09 luglio 2021, 13:31

Gigafactory ed ex Embraco, il rammarico di Nosiglia: "Ancora amarezza per come viene trattata Torino"

"E' venuto il momento di varare una politica industriale chiara, coerente e condivisa per la città ed il Piemonte", ha chiesto l'arcivescovo alla politica

Gigafactory ed ex Embraco, il rammarico di Nosiglia: "Ancora amarezza per come viene trattata Torino"

L'arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, è intervenuto sulla questione Gigafactory e sulla vicenda ex Embraco, per la quale si era sempre speso in questi anni, sostenendo la causa dei lavoratori, sottolineando il suo rammarico per le ultime decisioni: "La scelta di Termoli come sede del nuovo impianto di produzione delle batterie elettriche lascia, una volta di più, amarezza e delusione nel territorio torinese, già colpito da altre gravi crisi aziendali come il vistoso e drammatico caso della ex Embraco".

La richiesta di intervento al Governo

"Io credo sia venuto il momento di varare una politica industriale chiara, coerente e condivisa per Torino, il suo territorio e il Piemonte", ha chiesto Mons. Nosiglia, invocando un intervento da parte delle istituzioni. "Tocca, mi pare, prima di tutto al Governo nazionale gestire il coordinamento dei vari progetti e avere il coraggio di «pensare» in termini di lunga durata, pur conoscendo la difficoltà di programmare oggi azioni che impegnano i prossimi anni".

"Maggiore impegno dalle istituzioni locali"

"Ma tocca anche a tutte le istituzioni locali, le agenzie, i mondi dell'impresa e del credito, decidersi per un reale coordinamento di informazioni, risorse, progetti", ha sottolineato l'arcivescovo di Torino. "Se c'è qualcosa che dovremmo aver imparato, in questi lunghi anni di addio alla fabbrica tradizionale è che la città, se è divisa, perde sempre".

Ivano Verra, candidato sindaco a Torino per Italexit, questa mattina ha incontrato i lavoratori Embraco: "Abbiamo portato al sit-in in Piazza Castello la prima parte degli aiuti alimentari che Italexit sta raccogliendo per loro. Mai come in questo periodo sta emergendo la pochezza e l'inadeguatezza delle vecchie forze politiche, impegnate nei soliti giochi di potere e nelle solite promesse per tenersi buoni gli elettori".

"Adesso si parla di un fantomatico 'Piano B' per salvare questi operai ma per ora l'unica cosa certa è che tra due settimane saranno disoccupati: aiutarli a continuare a mettere un piatto caldo in tavola per le loro famiglie è il minimo che possiamo fare", ha concluso Verra.

redazione