- 24 luglio 2021, 07:30

Provocrazia 2021

Il tema dei vaccini torna d'attualità nell'editoriale di Domenico Beccaria

Domenico Beccaria

Domenico Beccaria

L'ultima provocazione è di ieri e porta la firma della dottoressa Ilaria Capua, virologa, che propone di far pagare le spese di ricovero a chi non si è voluto vaccinare e successivamente ha contratto il covid. 

Una filosofia che si basa sulla teoria: “hai consapevolmente voluto scegliere di praticare un comportamento che ti ha esposto ad un rischio sanitario, il rischio si è concretizzato e quindi ora, non potendo addurre l’ignoranza del rischio cui ti sei esposto col tuo consapevole comportamento, ti presentiamo il conto e ti tocca pagare”.

Non fa una grinza. O quasi. Perché la Costituzione prevede l'obbligo da parte dello Stato di erogare gratuitamente le prestazioni sanitarie ai cittadini indigenti. 

Però.

Perché un però c'è sempre. 

Perché se nelle aule dei tribunali appare la scritta “La Legge è uguale per tutti” ed è vero (o almeno dovrebbe esserlo) allora applichiamola sempre.

Quindi, tutte le persone che scientemente decidono, pur conoscendone i rischi, di far propria la “vita spericolata” cantata da Vasco Rossi, se ne devono assumere le conseguenze. 

In prima istanza, mi riferisco ai tossicodipendenti, che ben sapendo i danni devastanti che l'uso di droghe causa a chi le assume, si infilano in un tunnel senza uscita. 

In seconda istanza, mi riferisco a tabagisti ed alcolisti, che perfettamente consci dei rischi che l'abuso di sigarette ed alcool provoca sull’organismo, non rinunciano alla “bionda” o alla bottiglia, sovente ad entrambe insieme, perché l’icona del “maledetto” le ritrae unite. 

Ed in terza istanza, anche a quelle persone che seguono regimi alimentari dannosi, che provocano obesità e tutti i danni ad essa correlate. Con ovvia esclusione di chi ha disfunzioni di varia natura, che nulla può del suo sovrappeso patologico.

Quali sono i costi che queste persone, con il loro dissennato comportamento, causano alla collettività? 

Già solo mettendo insieme queste tre categorie, avremmo risolto tutti i problemi economici della sanità pubblica, perché ci riferiamo alla maggioranza della popolazione italiana, che ogni volta che entra in ospedale, rischia di vedersi presentare un conto salato, se proprio decidessimo di applicare in maniera indiscriminata, ovvero uguale per tutti, la provocazione della dottoressa Capua. 

Ma non ridano troppo forte i salutisti, moltissimi dei quali, in virtù di un corpo sano ed allenato, o forse che hanno un corpo sano ed allenato anche perché fanno attività fisica, praticano sport estremi. 

Andare a fare a schiaffi con le aquile su un parapendio o tirare la pinna caudale ad uno squalo nelle profondità marine, sono anch'essi comportamenti a rischio, che scientemente si è deciso di praticare. Ho citato in maniera scherzosa due sport, come il parapendio e la subacquea, che ho praticato personalmente, consapevole del rischio ed anzi, forse proprio perché c'era un rischio, perché di guardare gli altri su Discovery Channel a fare gli spericolati, non è mai stato nelle mie corde. Però se mi fossi fatto male, avrei dovuto battermi sul petto e, subito dopo, metter mano al portafogli, secondo la teoria della dottoressa Capua.

Tocca quindi risalire al perché ci sia stata questa provocazione, perché sono certo che un virologo, oggi, abbia di meglio da fare che lanciare provocazioni, se non avesse uno scopo ben preciso. 

Lo scopo, evidente, è quello di aggirare la necessità di imporre l'obbligo vaccinale, ma al contempo di “obbligare” in maniera occulta a vaccinarsi, la totalità della popolazione. 

Ma perché mai un governo che gode di una solida maggioranza parlamentare e che discende da un altro governo che, da solo, ha promulgato più DPCM di tutti gli altri governi della storia repubblicana, non introduce l'obbligo vaccinale, esattamente com'era, quando ero piccolo io, per tutta una serie di malattie che, proprio grazie all'obbligo vaccinale, sono scomparse? 

Il dubbio che mi viene, proprio perché ho fatto entrambe le dosi del vaccino, è che quando ero piccolo io i miei genitori non abbiano dovuto firmare una “liberatoria” come quella che invece ho dovuto firmare io. 

Forse perché allora i vaccini avevano avuto anni di sperimentazioni ed oggi solo pochi mesi?

Si, è vero che all'epoca c'erano condizioni differenti e soprattutto c'era stato il tempo di effettuare test sul lungo termine, cosa che oggi purtroppo non c'è stato. 

Ciò non di meno, questo non deve far sentire il governo autorizzato a scaricare sui cittadini, che potrebbero avere conseguenze, nell'immediato come sul lungo termine, il rischio di una scelta che, alla luce di questa provocazione, come di altri provvedimenti ombra come il Green Pass, tanto scelta non è.

Insomma, se il governo ritiene, probabilmente a ragione, che sia necessario vaccinarsi tutti, si assuma la responsabilità di imporre un obbligo, senza girare attorno al problema.

 

Per essere chiaro ed evitare fraintendimenti di qualsiasi tipo, non sono qui a mendicare scuse per chi non vuole vaccinarsi, ma a chiedere a chi ne ha titolo di usare la sua autorevole (si spera) autorità, per fare quello che è necessario per i bene della collettività, ma assumendosene ogni responsabilità, come è giusto che sia per chi sta in quel posto di comando grazie al voto della stragrande maggioranza dei cittadini elettori italiani. 

Domenico Beccaria

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