L'accordo trovato tra la Confederazione Islamica Italiana e il Comune di Torino per far nascere un nuovo centro culturale polifunzionale in via Bologna 55, presso l'ex Nebiolo, fa sobbalzare alcuni partiti, che si dicono da subito contrari all'ipotesi della creazione di una moschea in Barriera di Milano.
Italexit, il partito guidato da Gianluigi Paragone, che a Torino schiera come candidato sindaco Ivano Verra, non ha usato giri di parole: "Appendino è davvero sicura che sia questo il modo per favorire la riqualificazione di Torino Nord? Un'area enorme, a ridosso del Centro, svenduta per un milione di euro e che diventerà una moschea con l'obiettivo di "diffondere la cultura islamica"... Come se non fosse già abbastanza diffusa in questa parte di città".
"E poi questa "residenza per studenti": quali studenti? Con che criteri verranno accettati? E perché non se ne occupa l'amministrazione pubblica? La valorizzazione del patrimonio immobiliare del Comune non può seguire questi criteri. Questa operazione va immediatamente bloccata e va fatta chiarezza sulla provenienza dei fondi: già da troppo tempo Torino e l'Italia sono oggetto di strani movimenti di capitali provenienti da paesi apertamente collusi con il terrorismo", conclude la nota di Italexit.
Altrettanto dura la presa di posizione di Fratelli d'Italia, che annuncia l'intenzione di manifestare davanti all'ex Fonderie Nebiolo per protestare contro la futura moschea, dando appuntamento a venerdì 2, alle ore 17.15, presso Via Bologna angolo Corso Novara. “No alla moschea a Torino nell’ex Fonderia Nebiolo. Porterò in Parlamento una interrogazione affinché le Istituzioni si impegnino a rispettare il principio di reciprocità. Per creare integrazione è necessario che si insegni la lingua e la cultura italiana agli stranieri che vengono nel nostro Paese. Non un maxi-complesso per gli islamici, per promuovere solo ed esclusivamente la loro cultura, posto oltretutto in una periferia già difficile. Nello stesso momento chiederò anche una operazione di trasparenza nell’utilizzo della cospicua somma stanziata per la realizzazione dell’istituzione religiosa. Il business della cultura ha radici ambigue, non è questa ottica di integrazione che può risolvere i punti bui dell’immigrazione”, ha dichiarato la parlamentare torinese Augusta Montaruli.
"Regalare, di fatto, un complesso come quello delle ex Fonderie Nebiolo ad una realtà islamica che ne vuole esplicitamente fare un'enorme moschea è uno schiaffo a tutti i cittadini di Torino nord - dichiarano il candidato presidente della Circoscrizione 7 Patrizia Alessi e il candidato presidente della Circoscrizione 6 Valerio Lomanto - Interventi di questo tipo non possono essere calati dall'alto sulla testa dei residenti senza che vi sia stato alcun confronto. Siamo sicuri che i torinesi sapranno ricordarsi di questo ennesimo regalo della Giunta Appendino e nelle urne sceglieranno chi vuole difendere la città dall'islamizzazione senza regole. Barriera di Milano e Aurora vivono ogni giorno le problematiche dovute ad una massiccia presenza di immigrati provenienti da paesi musulmani, una maxi moschea proprio sul confine tra le due Circoscrizioni è inaccettabile".