Eventi | 22 settembre 2021, 09:21

All'Arena della Casa Teatro Ragazzi l'anteprima dello spettacolo "Figli del Big Bang"

L'evento racconta di un pianeta immaginario, abitato da forme geometriche

All'Arena della Casa Teatro Ragazzi l'anteprima dello spettacolo "Figli del Big Bang"

Il Torino Fringe Festival, come ulteriore appendice dell'edizione 2021, presenta sabato 25 settembre alle 19, con ingresso gratuito, all'Arena della Casa Teatro Ragazzi e Giovani, corso Galilelo Ferraris 226/c, l’anteprima dello spettacolo “Figli del Big Bang” selezionato attraverso la open call “Casa con vista Fringe. Si tratta di una chiamata voluta dal Torino Fringe Festival in collaborazione con la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus, con la Città di Torino e l’Università degli Studi di Torino: l’obiettivo è quello di promuovere, attraverso la formula della residenza artisticaoccasioni di confrontoapprofondimento e supporto intorno alla creazione di spettacoli dal vivo.

Lo spettacolo

“Figli del Big Bang” racconta di un pianeta immaginario.

Il suo nome è 4181, è abitato da forme geometriche la cui esistenza è puntellata di accadimenti fratelli a quelli del nostro pianeta Terra. Entrambi i pianeti, infatti, sono figli di un’esplosione.  Tra i due si possono intravedere simili vicende di innamoramento adolescenziale, di mescolanze impreviste che generano forme mai viste prima, di rivoluzioni socio-culturali, di omicidi, di protesta, di guerra, di schieramenti politici e ideologici, di lutto, di nuova auspicabile speranza collettiva. In breve, di luce, di buio e di quel punto di colore come quando il sole mattutino sbuca fuori dal mare.

 

“Figli del Big Bang” cerca di mettere in luce la pericolosa facilità con cui la storia di un pianeta variopinta e articolata può divenire uniforme e a tinta unita, quando non addirittura grigia e gettata nel buio delle scelte – più o meno consapevoli – di chi la abita.

Allo stesso modo desidera far riemergere il potere, in senso positivo, che l’azione del singolo può acquisire se inserito all’interno di un respiro collettivo, rievocando i simboli dell’anima rivoluzionaria anni ’60 - ’70. Scegliere quale forma e posizione prendere in un certo contesto, scegliere se agire insieme agli altri o restare a guardare, ha rilevanza fondamentale nella costruzione dell’identità del singolo all’interno della società in cui vive.

Si dice che le nuove generazioni non partecipino alla vita politica e sociale del loro Paese, che non abbiano spirito di iniziativa, forse accade perché non è stato pensato un terreno sul quale coltivare i loro pensieri, i loro ideali da rendere azioni concrete, le loro riflessioni sul passato insieme alle spinte verso il futuro e agli approfondimenti sul presente. Dov’è finita l’acqua che doveva innaffiare il loro terreno?

comunicato stampa

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