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Politica | 22 settembre 2021, 10:50

Il mondo delle coop al futuro sindaco: "Torino sia capitale dell'innovazione sociale. Noi pronti a rilanciare la ex caserma di via Asti"

Lo Russo: "Fondamentale collaborare per garantire i servizi". Sganga: "Ex Moi e superamento campi rom, esempi di collaborazione positiva tra pubblico e privato"

Valentina Sganga e Stefano Lo Russo

Valentina Sganga e Stefano Lo Russo

Pnrr, infrastrutture, investimenti. Ma anche transizione ecologica e innovazione digitale. Senza dimenticare le occasioni perse, dalla gigafactory di Stellantis al Centro unico per l'intelligenza artificiale. Manca ancora una volta Paolo Damilano, candidato del centrodestra, al confronto tra candidati sindaci che il mondo delle cooperative ha organizzato portando sul palco sia Stefano Lo Russo (centrosinistra) e Valentina Sganga (Movimento Cinque stelle). Ma i confini di discussione sono chiari e delineati, quasi consolidati.

"Le sigle cooperative rappresentano 650 realtà per 50mila addetti, nella zona metropolitana, pari all'8% del PIL locale", ricordano i padroni di casa, tramite Dimitri Buzio, presidente di Legacoop Piemonte. "Ma Torino deve diventare capitale dell'innovazione sociale e combattere la piaga del massimo ribasso, garantendo sicurezza, ma anche la giusta retribuzione di chi lavora, soci e non".

"Durante il lockdown molte delle nostre imprese non hanno mai chiuso e hanno garantito i servizi alla collettività. Ma in settori come ristorazione, turismo e sport sono arrivati stop da cui si fa ancora fatica a riprendere: ci si dovrà impegnare per non lasciare indietro nessuno. Ma Torino ha bisogno di programmi di lungo respiro, in partnership tra pubblico e privato".

LE COOPERATIVE SI FANNO AVANTI PER LA EX CASERMA DI VIA ASTI

La sfida? "Possiamo impegnarci e recuperare la caserma di via Asti, dando nuova vita a uno spazio dal grande significato anche storico, legato alla Resistenza, i cui valori guidano il mondo della cooperazione".

RIPARTIRE, TRA SERVIZI E PROGETTI 

Interrogati da Gianni Gallo, presidente di Confcooperative Piemonte Nord, la questione occupazionale e le diseguaglianze vengono indicate come "le prime emergenze, a partire dall'accesso ai servizi essenziali", dice Lo Russo. "Dalla sanità ai trasporti, ma non solo. In tutto questo il ruolo della cooperazione è importante. Bisogna cambiare i meccanismi di ragionamento dell'amministrazione, passando a una progettualità condivisa con il mondo delle coop".

"Usciamo da cinque anni in cui c'è stato un piano di rientro e il Comune ha dovuto lavorare per rimettere a posto i conti - fa notare Sganga - e quindi erogare i servizi ha voluto dire fare i conti anche con le risorse a disposizione, oltre all'emergenza pandemica con i suoi effetti".

"La cooperazione ha dato prova di saper resistere meglio alla crisi - prosegue la candidata grillina - e il suo ruolo all'interno della città è fondamentale".

"Mobilità sostenibile con i fondi in arrivo" è il piano che Sganga propone per un futuro di città "che oltre a nuovi mezzi gtt e trasporti innovati abbini anche riqualificazione energetica degli immobili, garantendo anche a tutti una casa".

"Faccio però il tifo - aggiunge Lo Russo - perché si rivedano le regole degli appalti, altrimenti nessuna risorsa sarà davvero praticabile. E si deve anche tutelare il sindaco nelle sue scelte. Bisognerà fare squadra, creando un sistema Torino che affianchi sindaco e assessori, che non sono supereroi".

EX MOI E CAMPI ROM, ESEMPI DI COLLABORAZIONE PUBBLICO PRIVATA DI SUCCESSO

"Sono una fan del pubblico, ma da solo il pubblico non può arrivare ovunque, tra poche risorse e lentezze di intervento - conclude Sganga -. Ci sono state collaborazioni pubblico privato che hanno dato ottime soluzioni di inclusione, come nel caso dell'ex Moio nel superamento dei campi rom".

"Dobbiamo uscire dalla logica dei bandi - sottolinea Lo Russo - che scarica gli oneri burocratici su chi deve anche occuparsi del contenuto. A volte servono migliaia di euro di consulenze professionali per partecipare. Le risorse, umane e di tempo, vanno concentrate sulla coprogettazione".

Massimiliano Sciullo

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