Rottamare le cartelle della Soris per far ripartire il tessuto produttivo della città. Quella di Andrea Revel Nutini, candidato consigliere comunale a Torino per Fratelli d’Italia alle prossime elezioni del 3 e 4 ottobre, non è soltanto una proposta ma una chiara indicazione della strada che deve imboccare l’amministrazione per aiutare commercianti, artigiani, partite Iva e cittadini soffocati dalle tasse e dalle richieste di pagamenti che arrivano di continuo da parte dell’agenzia di riscossione diretta e coordinata dal Comune di Torino.
IL LAVORO PER RIPARTIRE. “L’emergenza sanitaria – spiega il candidato del partito di Giorgia Meloni – ha colpito duramente l’economia cittadina, molte attività dopo i due lockdown non sono più riuscite a riaprire, sommerse dai debiti, e tante altre rischiano di chiudere. È necessario intervenire, non si può più stare alla finestra e guardare la nostra città sprofondare. La ripartenza di Torino deve cominciare dagli artigiani, dai commercianti, dalle partite Iva, dalle micro-imprese: sono questi i soggetti che creano e mantengono i posti di lavoro e le famiglie. Il Comune deve muoversi e mettere in campo delle politiche di aiuto e sostegno per chi lavora e produce ricchezza, deve smetterla di chiedere soldi a chi è in difficoltà”. Dal primo settembre, infatti, la Soris ha ripreso a pieno regime l’attività di riscossione coattiva e ha invitato i contribuenti a “regolarizzare la propria posizione debitoria mediante il versamento delle somme dovute”.
CARTELLE ‘TOSSICHE’. “Nulla di più sbagliato”, scuote la testa Revel, che è intenzionato a lanciare una campagna per la rottamazione delle cartelle inviate ai cittadini dall’agenzia di riscossione crediti del Comune di Torino. “È stato fatto con Equitalia per una precisa decisione del governo nazionale – sottolinea il candidato di FdI – e non vedo perché non si possa fare anche con Soris. Ci vuole soltanto la volontà dell’amministrazione comunale per mettere in moto un processo di revisione di tutte quelle cartelle che sono definite in modo generico “tossiche”: cartelle doppie, inesigibili, carenti di notifica, cartelle con interessi e more spropositati. Tantissimi torinesi onesti, dal pensionato all’imprenditore, sono strozzati da queste cartelle, che possono anche portare a gesti tragici e disperati”.
LE PROPOSTE. Rivedere questa montagna di cartelle esattoriali sarebbe un primo segnale di aiuto da parte della pubblica amministrazione, quindi il Comune. Le proposte ci sono: “Oltre la rottamazione o il saldo e stralcio, si potrebbe concordare con la stessa Soris una forma alternativa di pagamento come i lavori socialmente utili, soprattutto per chi il lavoro non ce l’ha più”.
SPORTELLO IMPRESE GRATUITO. “Il primo modo per far ripartire la città è togliere l’oppressione fiscale che ormai è fuori controllo”, aggiunge Revel che fa anche parte dell’associazione “Futuro italiano partite Iva”, un’organizzazione no profit che raduna professionisti, commercialisti, consulenti del lavoro, imprenditori, avvocati e che ad aprile ha aperto un centro di consulenza per aiutare cittadini e piccole imprese a capire come gestire i rapporti con le banche e come accedere ai fondi europei
“Si tratta – precisa Revel – di un servizio di prima consulenza gratuito. Sono vicino a chi fa impresa, alle partite Iva, a chi tutte le mattine alza una serranda per mandare avanti la famiglia e la nostra economia. E desidero essere pratico sin dall’inizio, anche per dimostrare quale sarà il mio atteggiamento qualora sedessi in Sala Rossa: azioni concrete, sostanziali ed effettive per Torino e i torinesi, perché aiutare chi fa impresa significa sostenere l’economia reale di Torino”.