Molti la chiamano "gomma da masticare" ma per i piemontesi si chiama cicles.
L'ha ideata William Semple nel 1869 per rinvigorire denti e mascelle. Tra gli ingredienti c'erano gesso e carbone, quindi sicuramente non una bontà.
I "cicles" sono arrivati in Italia grazie agli americani alla fine della Seconda Guerra Mondiale, anche in questo caso non per piacere ma per alleviare la fame visto il periodo di carestia.
La conoscenza di questo prodotto ha corso con il passaparola in tutta Italia quindi ognuno gli ha dato un nome a suo piacimento: “cicca” “caramella a molla” “cingomma” “gommina”.
Sul mercato sono arrivati quelli prodotti nel 1871 da Thomas Adams, con il nome "Chiclets". Un nome ispirato al rilassante ciccare sudamericano, in realtà tipicamente riferito alle foglie di tabacco. Infatti già i Maya masticavano resine naturali o sostanze gommose che poi vennero sostituite dal tabacco.
Cercando quindi un'alternativa più "salutare" alla masticazione del tabacco, sono nati questi confetti che Adams ha iniziato ad aromatizzare con menta e altre essenze e che ha chiamato "chicle" dal nome in lingua spagnola della gomma estratta dall’albero della sapodilla (Manilkara chicle), ingrediente principale di questo nuovo prodotto.
Con lo slogan “Snapping and Stretching” (da mordere e tirare) insisteva proprio sull'“elasticità” del piccolo confetto e sul gusto che questo dava a chi ne faceva uso.
Lo straordinario successo dei chiclets fu determinato, oltre che dal soddisfare un bisogno a quanto pare atavico dell’uomo, anche dalle campagne pubblicitarie mirate soprattutto ai bambini (contenitori e cartine coloratissimi) e dal bassissimo costo.
In Piemonte, con la variante cicl con caduta della –es finale, il nome si spiega considerando che in questa regione è avvenuta la prima massiccia diffusione delle Chiclets di Adams appena finita la seconda Guerra Mondiale e che ha portato al radicamento del marchio come nome stesso del prodotto.