- 12 ottobre 2021, 07:40

Vermouth, il vino liquoroso inventato dal giovane Carpano

Nato in una piccola distilleria divenne rapidamente famoso a corte

Negroni-Vermouth

Il sovrano sedeva annoiato, facendo dondolare dal piede uno scarpino damascato di pregevole fattura.

Il suo consigliere parlava ininterrottamente da un'ora circa i problemi del regno, mentre il re tratteneva a stento gli sbadigli. Fu per questo motivo che, quando vide due camerieri parlottare fitto fitto tra di loro, colse al volo l'occasione per cambiare discorso e trovare una scappatoia.

"Ehi, voi due!", disse attirando l'attenzione dei due servitori e costringendo il consigliere a interrompersi.
"Desiderate maestà?" chiese il più anziano inchinandosi molto cerimoniosamente.
"Di cosa stavate parlando? Sembrava molto importante...".
"Niente, niente, vostra maestà, vi chiediamo umilmente perdono, non avremmo mai voluto disturbarvi. È stato sconsiderato da parte nostra...".
"...E molto maleducato" aggiunse piccato il consigliere.
"Ssssshhhhhh" lo zittì il sovrano. Che, per la cronaca, era re Vittorio Amedeo III.

"Che non si dica in giro che il vostro sovrano non si preoccupa dei propri servitori. Non siate timidi, qual era l'argomento che sembrava interessarvi così tanto? C’è forse un problema? È richiesta la mia presenza da qualche altra parte? Parlate, non fatevi scrupoli!".
"Nulla, vi assicuriamo, maestà…", cercarono di cambiare discorso i camerieri, mortificati dall’esser stati colti in fallo ma, di fronte alle sopracciglia alzate dal sovrano e al suo sorprendente interesse, si arresero e parlarono.

"Dalle cucine ci è arrivata notizia di un dono per voi", spiegò il più anziano dei due. "E ci chiedevamo se fosse il caso di parlarvene subito o aspettare che il consigliere avesse finito".
"Subito! Certamente subito!" esultò il sovrano.
"Ma..." disse il consigliere. 
"Ssssshhhhhh... Che non si dica in giro che il vostro sovrano non apprezza i doni semplici del suo amato popolo".

Pochi minuti dopo, il più giovane tra i due camerieri arrivò dalle cucine con un'ampolla dal lungo collo sopra un vassoio d'argento. Il più anziano ne versò un generoso bicchiere al sovrano e uno decisamente meno generoso al consigliere che ancora borbottava tra sé e sé.

Il re osservò il colore del liquore, ne apprezzò il profumo e poi finalmente lo assaggiò.

Tutta la stanza trattenne il fiato in attesa del giudizio che, infine, arrivò sotto forma di un sorriso sorpreso e un entusiasta: "Buono! Cos'è? Cosa c'è dentro?".

"È Vermouth vostra maestà" rispose il cameriere più giovane, felice di rendersi utile. "Un liquore realizzato da un giovane distillatore, vostro fedele suddito".
"Delizioso, semplicemente delizioso! Ordinatene una cassa per la corte... Anzi, facciamo due!".


Nel 1786, in una bottega di Piazza Castello, Benedetto Carpano, all’età di 22 anni, inventò il Vermouth. Mischiò il moscato con erbe aromatiche e spezie e poi, narra la leggenda, inviò la deliziosa creazione in dono a Corte. Così il Vermouth divenne molto popolare tra i palati più raffinati, amato da personaggi quali Cavour, Giuseppe Verdi, Massimo D’Azeglio e il re Vittorio Amedeo III, naturalmente.

Rossana Rotolo