Cultura e spettacoli - 27 ottobre 2021, 09:10

Al Mauto apre la mostra dei "temerari delle strade bianche"

Nuvolari, Varzi, Campari e altri eroi della Cuneo-Colle della Maddalena. Fino al 9 gennaio

In foto l'allestimento all'interno del Mauto

Al MAUTO apre la mostra “Quei temerari delle strade bianche. Nuvolari, Varzi, Campari e altri eroi alla Cuneo - Colle della Maddalena” su un progetto di Giosuè Boetto Cohen. 

 

L'esposizione conta 80 fotografie provenienti dell’Archivio fotografico di Adriano Scoffone – quasi 40mila lastre fotografiche in totale – che la Città di Cuneo ha riscoperto a distanza di anni e che ha iniziato a catalogare nel 1980. La mostra, ospitata a Cuneo lo scorso anno, arriva oggi al MAUTO: oltre alle suggestive immagini, tre automobili leggendarie, grandi scenografie e un poema musicale composto per l’occasione che rendono immersivo il percorso della mostra, visitabile fino al 9 gennaio 2022.

 

“Questa mostra è un magnifico viaggio nel tempo che ci permette di rivivere quasi in diretta l’atmosfera, il coraggio e l’entusiasmo di una corsa come la Cuneo – Colle della Maddalena. Le straordinarie fotografie storiche di Scoffone ci restituiscono con realismo di cronaca i folli sovrasterzi dei “temerari” sui bianchi tornanti alpini. Non dimentichiamo che non lontano da Cuneo molti anni prima, nel 1895, si tenne la prima Torino – Asti -Torino, la prima corsa automobilistica italiana. Con ben altre auto però, perché sulla strada del Colle salivano invece auto possenti e invincibili come la leggendaria Alfa Romeo P2 qui in mostra, proveniente dalla collezione del Museo Nazionale dell’Automobile, identica a quella sulla quale Nuvolari trionfò alla Maddalena. Una conferma che il MAUTO è il fulcro della storia del pionierismo automobilistico italiano, sia per l’inarrivabile collezione che per il Centro di documentazione con il suo straordinario patrimonio storico. Anche per questo siamo felici di collaborare alla riscoperta di un fondo storico cruciale come l’Archivio Scoffone e alla sua viva e preziosa testimonianza di un periodo fondamentale della storia automobilistica italiana” dichiara Benedetto Camerana, Presidente del MAUTO - Museo Nazionale dell’Automobile.

 

“Quei temerari delle strade bianche” presenta i fotogrammi chiave dell’edizione 1930 della Cuneo-Colle della Maddalena e dei suoi celebri protagonisti (insieme ad alcune immagini del triennio 1925-1927). Ottanta foto che pure non rappresentano che un modesto campione del tesoro nascosto di circa 40 mila lastre fotografiche, che coprono i temi, le pagine, i ritratti più diversi della Provincia Granda.

 

Tre automobili esposte dialogano con le immagini di Adriano Scoffone, che raccontano la sfida per il Colle della Maddalena e scene di costume del primo Novecento.

 

“La mostra, come suggerisce il titolo, parte da un fatto cruciale, ma non chiaro a molti: le corse automobilistiche di novant’anni fa si svolgevano su strade completamente diverse da quelle di oggi. E l’automobilismo sportivo fu una delle motivazioni che portarono, negli anni ’30, alla costruzione di una rete viabile più moderna. L’audacia - di uomini e mezzi - le medie orarie, i record diventano ancora più incredibili se si immagina correttamente lo scenario in cui furono raggiunti. Quindi “le strade bianche” sono insieme alle vetture, ai campioni e alla folla, le protagoniste dell’esposizione. Un complesso impianto scenografico, e una colonna sonora originale, sono state realizzate proprio per enfatizzarne il ruolo” così Giosuè Boetto Cohen, giornalista e regista, per molti anni de “La Storia siamo noi” alla RAI, introduce la mostra da lui curata.


Il percorso espositivo di è costituito da scenografie immersive, a cui ha contribuito anche Angelo Sala, per molti anni direttore dell’allestimento scenico del Teatro alla Scala di Milano. Insieme alle musiche originali e alle stampe giganti, esse abbracciano tre automobili straordinarie, protagoniste della scalata alla Maddalena del 1930: una è proprio l’Alfa Romeo 1500 MMS con cui, nel 1930, il pilota Emilio Gola prese parte alla competizione. Le altre non sono da meno: l’Alfa Romeo P2 della collezione del museo, identica a quella con cui Nuvolari tagliò per primo il traguardo, e una preziosa Bugatti 35, uguale a quella con cui Avattaneo si ribaltò durante la gara.

 

 

redazione