L’Assemblea degli azionisti della Juventus, tornata a riunirsi in presenza (sugli spalti dello Stadium) dopo due anni, ha approvato il bilancio 2020-2021, con una perdita pari a 209,9 milioni di euro. Un incremento importante rispetto a quello fatto registrare nell’esercizio precedente -89,7 milioni.
Approvato aumento di capitale da 400 milioni
Nella seduta odierna l’Assemblea ha approvato il nuovo Consiglio di amministrazione e un aumento di capitale pari a 400 milioni, che fa seguito a quello precedente di 300 milioni. L’Assemblea si è aperta con un omaggio a Giampiero Boniperti, scomparso lo scorso giugno. Alla bandiera bianconera è stato dedicato un minuto di raccoglimento e un lungo applauso. “Al pari di poche figure - ha detto il presidente Andrea Agnelli - lui è sinonimo di Juventus. Non intitolargli un centro sportivo o uno stadio non significa non avere rispetto. Oggi le logiche sono più fredde rispetto al passato ma più moderne”.
Ripensando a Cristiano Ronaldo
Numerosi i temi affrontati dal numero uno bianconero, a cominciare da Cristiano Ronaldo. “Avere avuto CR7 e vederlo giocare in questo stadio è stato un onore e un piacere, ma la Juventus è più grande di chiunque abbia avuto l’onore di partecipare al suo percorso dal 1897. Viene prima di qualunque persona. Non possiamo che applaudire simbolicamente Cristiano e ringraziarlo per averci fatto gioire, l’unico rimpianto è non avere potuto avere il pubblico per un anno e mezzo. Ora, in questo contesto di difficoltà, dobbiamo lavorare come un corpo unico. Squadra e gruppo vengono prima di tutto, siamo tutti utili ma nessuno è indispensabile”.
Superlega, Agnelli: "Non mi arrendo"
Sulla questione Superlega, Agnelli ha poi aggiunto. “Al di la dei risultati, sfido chiunque che l’attuale sistema del calcio professionistico possa ritenersi soddisfacente. Sento lamentarsi chiunque e Ogni proposta di riformare questa industria viene accantonata. Gli interlocutori sono disomogenei, per dieci anni penso di avere collaborato per cambiare il sistema. Da quando si è deciso che la quarta classificata in Italia ha maggiori diritti rispetto al campione di un altro campionato, la logica è commerciale e non sportiva. In quel momento si è gridato allo scandalo, ma poi abbiamo creato la Champions League, una delle migliori competizioni al mondo”. E ancora: “La nascita della della Superlega è stata la constatazione, da parte di dodici club, che le obsolete impalcature su cui si regge il calcio stanno rifiutando ogni cambiamento per mantenere una classe politica che non rischia, non compete, ma vuole decidere e incassare. La slealtà va cercata in chi ha sempre rifiutato il dialogo sulle riforme, non mi voglio arrendere, non mi sono arreso ieri, non mi arrendo oggi e non mi arrenderò domani. Il sistema ha bisogno di un cambiamento e la Juventus vuole farne parte, ma sarà solo esclusivamente con il dialogo costruttivo che si potrà arriverà a una soluzione soddisfacente per tutti”.
"Solo due volte fuori dalle coppe in 40 anni"
In tarda mattinata Agnelli ha ascoltato con attenzione gli interventi degli azionisti, difendendo l’operato della dirigenza. “In questi ultimi anni la prima squadra ha raggiunto risultati straordinari, dal 2010 ad oggi si contano sulle dita di una mano le società italiane che hanno alzato un trofeo. Io guardo alle statistiche, negli ultimi anni ci siamo sempre qualificati in Champions League e mi sembra che in 40 anni sia capitato solo un paio di volte di restare fuori dalle coppe”.