Economia e lavoro - 18 novembre 2021, 13:15

Le imprese piemontesi ci credono (anche grazie ai vaccini): entro fine anno si farà meglio del periodo pre crisi

Bankitalia certifica la ripresa economica in Piemonte, con buone speranze per l'ultimo trimestre 2021. "Tornano la fiducia e i consumi, anche grazie alle attese di superare la pandemia". Pesano i prezzi delle materie prime

Ripresa ampia, diffusa, anche se differenziata tra un settore e l'altro. Sulle previsioni, però, pesa l'incertezza sulla scarsità delle materie prime e sui prezzi. "Un recupero significativo, ma ancora 5 punti percentuali sotto i livelli del 2019, ma in linea con l'andamento nazionale", spiega Cristina Fabrizi, responsabile della divisione analisi e ricerca della sede di Torino di Banca d'Italia. "Un clima di fiducia che già c'era, ma che con la campagna vaccinale ha trovato una spinta ulteriore, soprattutto per quanto riguarda le famiglie, che sono tornate a spendere vista la maggiore fiducia nel contenimento della pandemia".

Il PIL regionale è rimasto a livelli elevati, nel terzo trimestre del 2021. "La crescita si è intensificata nell'industria, ma anche nelle costruzioni, grazie alle opere pubbliche, ma anche le riqualificazioni legate al Superbonus 110%", aggiunge Fabrizi. "E i servizi hanno visto l'andamento positivo estendersi anche al commercio, ai trasporti e al turismo".

Gli investimenti sono cresciuti rispetto al calo del 2020 "andando anche oltre le previsioni che avevano fatto a inizio anno. E la natalità delle imprese è tornata positiva".

IL PESO DELLA CRISI DELLE MATERIE PRIME

L'industria, in particolare, si è avvicinata ai livelli di produzione del 2019, trainato dall'export e dal commercio internazionale. Anche se l'automotive ha fatto meglio rispetto a settori come il tessile.

Sull'estate, però, si è abbattuta la crisi delle materie prime, con problemi di prezzi (quindi costi) e approvvigionamenti. "Quasi il 70% ha segnalato ritardi da parte dei fornitori, ma l'80% addirittura ha parlato di indisponibilità delle materie cercate. E il 94% ha accusato aumento dei prezzi".

IL 2021 FARÀ MEGLIO DEL 2019?

Ma l'andamento della domanda continua a essere favorevole. Più della metà delle imprese conta per la fine del 2021 di superare i livelli di fatturato del 2019.

E nonostante la pressione dei prezzi, le attese sui risultati di esercizio sono in miglioramento. E quasi un'azienda su tre ha messo da parte i prestiti ottenuti dal sistema bancario: l'80% ritiene dunque di non avere problemi di liquidità.

Proprio i prestiti sono cresciuti, ma in maniera meno imponente rispetto al 2020 (dal 18,9% di fine anno scorso al 9,5% di agosto 2021). Ma è un calo legato alla diminuzione della domanda da parte delle aziende, più che da una stretta al credito. Anche se a giugno ancora il 60% godeva di misure straordinarie di sostegno al credito.

TORNA A CRESCERE L'OCCUPAZIONE

A livello occupazionale si mostra una crescita da metà 2021, con quasi 19mila posti di lavoro in più nei primi 8 mesi, anche se a tempo determinato. Resta alto il ricorso agli ammortizzatori sociali, dieci volte tanto lo stesso periodo del 2019, ma in calo rispetto al picco storico del 2020.

CONSUMI: ORA SI SPENDE DI PIÙ

I consumi sono tornati a crescere, in parziale recupero sul 2020. È una prudenza che fatica a fare abbassare la guardia, ma sul fronte dei beni durevoli le immatricolazioni sono date in crescita del 19,4%, mentre il mattone mostra un numero di compravendite talmente alta da pareggiare addirittura il 2007 e con prezzi in graduale risalita. Una tendenza rimasta elevata anche durante l'estate.

Non stupisce dunque che cresca anche il credito al consumo (rate e finanziamenti), anche se i livelli pre crisi (8%) sono ancora doppi rispetto all'attuale +4,5%.

Però non siamo solo cicale: anche i depositi bancari sono aumentati, anche se a tassi inferiori al passato. E non ci sono grandi preoccupazioni sulla qualità del credito.

IL FUTURO STIMOLA L'OTTIMISMO

Le previsioni sono ancora favorevoli, con in saldo ampiamente positivo per fatturato e investimenti delle imprese, anche per le costruzioni, alla luce dei fondi che dovrebbero arrivare sul territorio (PNRR). Resta tuttavia l'incertezza sulle materie prime.