Conversazioni - 20 novembre 2021, 08:41

Alla ricerca della Felicità

Forse non può essere come un obiettivo da raggiungere, ma piuttosto qualcosa da godersi nel qui e ora

Oggi parliamo di felicità. Argomento difficile e probabilmente misterioso. Cosa è la felicità? e per quale motivo la vogliamo sempre raggiungere? Rimane spesso come un obiettivo lontano, uno scopo per cui fatichiamo, un sogno. Chiudiamo gli occhi e ci immaginiamo un prato con fiori colorati, il mare e noi ad ascoltare il vento. Siamo “successful” e felici.

Sicuramente sognare ad a occhi aperti fa bene. Sono la prima che lo consiglia nella giusta misura per diverse ragioni, non per ultima quella di giocare con la nostra fantasia. È importante immaginare il futuro, sentirsi liberi anche se solo nei sogni. Mi chiedo solamente se immaginare la felicità come un obiettivo da raggiungere? Forse non è una perdita di tempo? Detto chiaramente, non è forse una perdita di vita? Ci perdiamo i nostri giorni, come perdiamo le nostre chiavi. Li lasciamo non so sul tavolino di casa, invece di portale con noi. Forse la metafora non rende, ma lasciamo i nostri giorni indietro per un obiettivo lontano da raggiungere. Ecco, mi domando, ci conviene? Ci conviene, nelle pause del lavoro, sederci con una tazza di caffè fra le mani e pensare: “Se solo fossi felice?!”.

Rispondo a questa domanda con un’altra domanda: “E il cammino?”. E il cammino che ci rende felici? Ecco forse è il viaggio che deve contare e non solo l’obiettivo finale? Come rendo il mio viaggio degno di essere chiamato tale: ed è qui che cambiamo domanda e forse anche scopo.

Sono i momenti stessi che viviamo. Ricordiamoci comunque che qualsiasi cosa sia la vita o in qualsiasi modo la intendiamo, pensare solo a come sarà il futuro ci fa perdere il momento; il qui ed ora, ci fa perdere momenti della nostra vita e instanti di felicità. La filosofa orientale e la meditazione ci aiutano in tal senso. La meditazione ci riporta nel qui e nell’ora. I sogni non vanno cancellati della nostra vita, non dico questo. Alcuni vanno strutturati per obiettivi raggiungibili, ma il qui ed ora non va dimenticato con i suoi piccoli piaceri. Così diceva Trilussa.

C’è un’ape che si posa
su un bocciolo di rosa:
lo succhia e se ne va…

Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa.

La felicità è anche donare. Sembra strano nella nostra cultura invasa dal narcisismo delle immagini ma donare aiutare gli altri; solleva il nostro animo se ci sentiamo depressi, forse anche perché creiamo legami e relazioni e gli esseri umani sono esseri sociali. Concludo quindi con una mia poesia presa da “Donna. Filari d’alberi in voci”, Edda Edizioni.

La voce si presta

Catene incastrate nei fili di senso

Una catena fra me e te

Subita

Che ci rende uguali nel tempo.

La voce si presta

al bisogno

 

Barbara Gabriella Renzi