Orgoglioso del percorso effettuato, consapevole di lasciare una città trasformata e determinato nel chiedere al prossimo sindaco che verrà di fare scelte discontinue. E’ con il sorriso nascosto dalla mascherina che il primo cittadino di Grugliasco, Roberto Montà, ha analizzato il 2021 e presentato il bilancio di quanto fatto in questi due mandati alla guida della città.
Sindaco, che cosa la gratifica di quanto fatto in questi anni?
Sono fiero delle trasformazioni urbane: tra 10/15 anni, da privato cittadino, potrò raccontare a mia figlia che Grugliasco è cambiata grazie alle scelte che suo papà e le persone che erano con lui. Pensiamo a scelte come quella dell’università, la riqualificazione dell’ex ospedale psichiatrico, il grande investimento sulle scuole con 4 edifici inaugurati nel mio mandato. Sono scelte che segnano il futuro della città, al di là dell’amministrazione.
Pensa quindi di lasciare una Grugliasco migliore al prossimo sindaco?
Penso di lasciare una città a posto, che sarà migliore da un punto di vista delle prospettive di sviluppo. Il prossimo amministratore dovrà gestire la grande fatica legata al post Covid e ai cambiamenti nell’economia e nella società connessi al Covid. Ma Grugliasco oggi ha circa 500 milioni di euro di investimenti in corso tra pubblici e privati e molte altre prospettive, pensiamo al tema della logistica connesso allo sviluppo della Tav, alla riqualificazione di Sito. Ci sono prospettive di sviluppo che si stanno aprendo e che la prossima amministrazione avrà la responsabilità di portare avanti.
E i rimpianti? C’è qualcosa che non è riuscito a portare a termine?
Il rimpianto è di aver perso due anni legati all’emergenza Covid. Hanno rallentato progetti di sviluppo e non hanno consentito di attivare processi partecipativi con i cittadini. Sono mancati due anni che nel nostro programma avrebbero consentito di seminare modelli di relazione che poi cambiano il modo di abitare la città.
Quale sarà ora il suo futuro?
Innanzitutto finire bene questi ultimi mesi, lavorando in maniera attenta fino all’ultimo giorno. Continuerò a occuparmi di politica, a cui ho dedicato oltre due anni della mia vita. Vedremo, sono a disposizione di tutti coloro i quali sono all’interno delle istituzioni, del territorio. Penso che questa sia l’unica cosa che posso dire oggi.
A proposito di continuità: qualche indicazione alla sua forza politica riguardo il suo successore?
Io credo che il centrosinistra abbia una classe dirigente capace, formata da persone giovani e meno giovani. Si sta facendo un percorso faticoso, di costruzione di una sintesi tra di loro e tra le forze politiche che comporranno la coalizione. Non penso sia opportuno dare indicazioni, ma sto cercando di aiutare a costruire una coalizione che possa vincere: viviamo tempi difficili in cui nulla è scontato, anche in città storicamente appannaggio del centrosinistra. Bisogna lavorare, entrare in sintonia con i cittadini, esporre progetti e persone credibili. Il tempo non è più molto: spero che a gennaio il centrosinistra abbia un candidato unitario. Spero che parta una campagna elettorale in grado di produrre nella continuità la discontinuità. Io sono il primo alfiere della discontinuità.
Bisogna avere la capacità di analizzare i limiti dell’azione amministrativa, di produrre da subito proposte, idee e innovazioni. Quello che stiamo facendo oggi è la fotografia, il disegno di 5 anni fa. Bisogna aver la capacità di adeguarlo: è compito della politica immaginare come sarà Grugliasco nel 2030, penso che abbiamo le persone adeguate a farlo.