Un polo culturale di oltre 2 mila metri quadrati con ingresso in via Cervini composto da vari spazi incontro, una sala biblioteca, e uno spazio espositivo. Ma non solo, un luogo in cui incontrarsi e dialogare. Questo è il nuovo progetto delle Missioni Consolata che sta prendendo forma e sarà inaugurato a inizio 2023 nella casa madre di corso Ferrucci 14.
Obiettivo sarà in particolare raccontare le missioni e quanto raccolto in 120 anni di attività dell’istituzione.
Una forma di restituzione dei Missionari alla città di Torino con una ristrutturazione importante dello spazio dietro la chiesa, i cui cantieri iniziati da qualche settimana, termineranno nel 2022.
“La nostra istituzione - racconta Padre Stefano Camerlengo - è nata nel 1901 per portare la buona novella in tutto il mondo. Vogliamo riportare a casa queste persone che nel tempo hanno costituito storia, speranza e impegno per il Creato. Con questo polo vogliamo creare una sorta di ‘pensatoio’ dove poter guardare alla storia e alle altre culture”.
Il nuovo edificio sarà composto da un piano terra di accoglienza, un piano ammezzato con uno spazio espositivo permanente e un’ulteriore sala convegni, infine, un primo piano dotato di terrazzo che sarà utilizzato per il laboratori. Al piano interrato la biblioteca.
L’idea è partita dal vecchio Museo in cui erano raccolti oggetti, piante, minerali, diari, video, fotografie e altre suppellettili raccolte in giro per il mondo nel corso sei 120 anni della missione. In passato aperto al pubblico è stato poi chiuso in anni recenti, ma il materiale che si trovava all’intento sarà allestito nei nuovi spazi.
“Lo spazio sarà gestito concretamente da tre giovani missionari, ma sarà un’esperienza condivisa. Vorremmo che il polo sia un faro per tutta la missione in Europa” conferma Padre Gianni.
Temi centrali su cui verterà il polo saranno oltre le culture, la difesa dei diritti, la conoscenza dei popoli, ma anche la difesa dell’ambiente.
Il progetto autofinanziato dalla Missione Consolata è realizzato da Mediacor.
“C’è un archivio di 150 mila foto, video, 10 mila oggetti, ma anche centinaia e centinaia di lettere e diari dei missionari, un patrimonio culturale immenso. Era da condividere con la città” conclude Paolo Pellegrini di Mediacor.
Ora, la Missione intende fare sin da subito rete tra questo polo e le altre realtà locali dai musei, alle associazioni fin anche alle scuole, per fare parte delle collettività.
Alla presentazione presente anche il sindaco Lo Russo: “La collezione della Missione andrà ad arricchire il patrimonio culturale della Città e cercheremo di inserirlo all’interno del quarto delle offerte culturali del patrimonio cittadino”.