I poliambulatori Asl di via del Ridotto e via Gorizia riapriranno, ma al momento non c'è ancora una data: tutto dipenderà dall'andamento della pandemia di Covid. A spegnere le speranze dei cittadini di Borgo Vittoria e Santa Rita di poter tornare, nel breve periodo, a fare esami ed analisi mediche nei due centri è il Direttore dell'ASL Città di Torino Carlo Picco, che oggi è stato ascoltato in Comune.
Da lunedì esami alla Larc per i residenti della Circoscrizione 5
Attualmente la struttura di via Gorizia 114 è diventata un hub vaccinale per bambini, mentre nell'altro centro vengono effettuati circa 200 tamponi molecolari al giorno. Per venire incontro alle esigenze dei residenti della Circoscrizione 5, da lunedì scorso è possibile prenotare gli esami di laboratorio presso il CUP di via del Ridotto 3 ed eseguirli presso il Poliambulatorio LARC di Corso Venezia, 10. La consigliera dei Moderati Ivana Garione ha presentato un ordine del giorno per chiedere di ripristinare le visite e gli accertamenti sanitari nei due centri, "per garantire la gestione in parallelo sia dei malati di Covid sia degli altrettanto importanti malati cronici".
Riapre prima via del Ridotto
Secondo quanto riferito dall'Asl gli esami e le visite in Borgo Vittoria dovrebbero essere riattivato in anticipo rispetto al punto di Santa Rita. "La riapertura dei poliambulatori - ha replicato Picco - è garantita non appena le condizioni pandemiche lo consentiranno. In via del Ridotto è più semplice ripristinare i servizi, mentre in via Gorizia la situazione è più delicata visto che c'è un punto vaccinale dedicato ai più piccoli".
Conticelli: "Da Picco nessuna risposta concreta"
"Il poliambulatorio di via del Ridotto è stato chiuso tre volte in due anni, via Gorizia due. Una modalità che scarica l’emergenza pandemica sugli utenti più fragili, laddove invece il servizio territoriale andrebbe rafforzato", ha commentato Nadia Conticelli del Pd. "Travasare sul privato convenzionato, che peraltro già esisteva come opzione, il servizio territoriale di prelievi è un palliativo irrispettoso. Oggi di fronte ai cittadini, che sono già peraltro alla seconda petizione, e ai consiglieri comunali che chiedevano la riapertura e l’impegno a non chiudere più questi due presidi, il direttore non è riuscito a prendere alcun impegno concreto".