Istruzione e ricerca. È questa la quarta missione del Pnrr, il piano di investimenti finanziato con soldi europei che dovrebbe permettere all'Italia di rilanciarsi economicamente post pandemia. Un ambito su cui Torino sconta gravi ritardi, soprattutto a causa della debolezza del settore pubblico.
Gap tra Torino ed altre metropoli
Ad evidenziare il gap tra il capoluogo piemontese e le altri grandi città del paese è l'edizione 2021 del Rapporto Rota. Questa mattina il professore Luca Davico ha dedicato un approfondimento al tema del lavoro nella commissione consiliare, facendo un focus sugli investimenti nell'ambito della ricerca.
Piemonte penultimo per spesa pubblica in ricerca universitaria
"Per quanto riguarda gli Atenei, - ha spiegato - il Piemonte sarebbe la quinta forza in Italia in questo settore, ma siamo penultimi per le spese in ricerca". Un posizionamento nella parte bassa della classifica dovuto alla mancanza di investimenti della pubblica amministrazione, a fronte di un dinamismo economico del privato: guardando solo a quest'ultimo comparto Torino è terza tra le metropoli italiane per investimenti digitali delle imprese, quarta per quelli nella green economy.
Male anche i finanziamenti della P.A. sul personale
Una situazione analoga in chiaroscuro per la quantità di addetti nell'ambito dell'innovazione: se la nostra regione si colloca al 4° posto per numero, la mancanza di finanziamenti da parte del pubblico ci fa scivolare al terzultimo posto. La ragione di scarsi stanziamenti nel settore da parte di Regione e Comune? "Un mistero", ha chiarito Davico.
Nel complesso, tra le metropoli mondiali considerate dal Global innovation cities index, Torino è al 56° posto su 159 metropoli europee, nel Regional innovation scoreboard, un po’ meglio del Piemonte: 116° posto su 241 regioni europee (e 9° posto tra le 20 italiane).