Disorganizzazione. È questo l'atto di accusa di Federalberghi Torino, così come di gran parte del mondo turistico, verso l'ex amministrazione Appendino per gli Eurovision Song Contest. E l'effetto pratico più evidente è che una parte delle 41 delegazioni straniere - attese dal 10 al 15 maggio per il festival internazionale di musica - si troveranno a dormire fuori città. Lontano quindi dal Pala Alpitour che ospiterà la competizione e da piazza Castello, dove sarà montato un palco per gli spettacoli.
"Il Comune non ci ha chiesto le stanze"
Quando l'amministrazione Appendino ha presentato la candidatura per ospitare l'evento ha sottoscritto anche un contratto in cui - in qualità di possibile organizzatore - si impegnava a garantire duemila stanze di hotel per lo staff, gli ospiti, gli addetti ai lavori,.... Un "obbligo" di cui non erano stati informati gli albergatori. "Oltre a non sapere in maniera anticipata le date di Eurovision 2022,"- ha spiegato margine della Commissione dedicata all'evento il presidente di Federalberghi Torino Fabio Borio - "quando il Comune ha firmato l'accordo non ha chiesto contestualmente le camere al mercato, cioè a noi, né ha fatto la parte di contrattazione. Un evento non si gestisce così". Nel contratto con gli organizzatori sono stati fissati una serie di paletti e richieste per le stanze di albergo, che devono avere un prezzo medio di 250 euro.
La prossima settimana al via la vendita delle camere alle delegazioni
Il giorno dell'assegnazione dell'evento musicale a Torino una parte dei 350 alberghi cittadini ha registrato un immediato overbooking, costringendo quindi nei mesi successivi Palazzo Civico e Federalberghi ad un "inseguimento" di eventuali stanze libere. Le duemila camere per i delegati sono trovate e ora verranno gestite dalla Carlson Wagonlit, che dalla prossima settimana inizierà la vendita diretta ai cantanti, staff e a tutti coloro che prenderanno parte all'Eurovision.
Rischio cancellazioni
"Abbiamo recuperato stanze - spiega Borio - anche in periferia e fuori Torino: il timore è non riuscire a soddisfare le aspettative degli ospiti. Sui nostri alberghi pende poi la spada di Damocle delle cancellazioni: alla nuova amministrazione chiediamo un coinvolgimento sugli eventi, con un tavolo permanente". Il timore infatti che, come accaduto con le Atp Finals, la pandemia obblighi ad una riduzione del pubblico in presenza. Oppure che chi pensava di venire non trovi il biglietto: scenari che espongono gli hotel al rischio di trovarsi alla fine la struttura vuota.
Da 500 a 4 mila euro due notti per Eurovision
E in commissione si è parlato anche delle tariffe. Andando oggi su un portale di prenotazione come Booking e mettendo nei campi di ricerca le due notti del 13 e 14 maggio, i prezzi delle strutture ancora disponibili sono altissimi. Si va da 494 euro a letto in una stanza condivisa da Combo, fino al segmento 1.700- 4 mila euro. “Per legge gli alberghi devono comunicare le tariffe minime e massime all’amministrazione - chiarisce Borio - pertanto se una tariffa rientra in quel range approvato dalle istituzioni è perfettamente lecita e regolare, peraltro il cliente può verificarlo direttamente in hotel. Occorre inoltre distinguere l’offerta attualmente disponibile sui portali di prenotazione online per gli alberghi dall’offerta per gli appartamenti".
7mila volontari per kermesse
Altro tema quello dei volontari, che negli scorsi giorni aveva portato i 5 stelle e Confesercenti ad attaccare il Comune. Come ha spiegato l'assessore ai Grandi Eventi Mimmo Carretta sono già "7 mila" le persone che hanno risposto all'appello della Città a svolgere attività di volontariato durante Eurovision Song Contest. "È fondamentale mettere a sistema una rete e muoversi nella stessa direzione, come è stato nel 2006: i volontari sono parte integrante di ogni evento" ha concluso.