Economia e lavoro - 17 febbraio 2022, 10:45

Paesana (Cuneo): mette in vendita il suo museo etnografico

Un incredibile patrimonio della memoria fatto di centinaia di utensili da fabbro (la professione del papà) e di piccoli o meno piccoli attrezzi agricoli, tassativamente sfornati dalla bottega artigiana di famiglia

Per anni ed anni è stata uno dei punti di riferimento di Paesana, piccolo centro della provincia di Cuneo, all’ombra di quel Monviso che è l’incontrastato re del Piemonte. Perché in quella ferramenta di via Nazionale non c’era problema che non trovasse soluzione. Grazie agli articoli che si trovavano nei cassetti o sugli scaffali del negozio, ma ancor più grazie all’ingegno ed all’impegno che il figlio dei titolari Domenico (sua una delle prime Balilla del paese) e Giovanna - Bartolo Carignano – in essa ha sempre profuso, animato da una passione a tratti davvero senza eguali. In paese probabilmente non c’è anima vivente che in quell’ampio locale (che aveva in un capannone di via Fucina la sua principale succursale) non vi abbia messo piede almeno una volta, uscendone – manco a dirlo – con la soluzione al suo problema in tasca.

Dopo la sua chiusura, avvenuta esattamente 10 anni fa, nel 2012, la “Ferramenta Carignano” è diventata una sorta di museo etnografico in grado di raccontare il mondo del lavoro che fu. Al suo interno Bartolo ha esposto centinaia di utensili da fabbro (la professione del babbo) e di piccoli o meno piccoli attrezzi agricoli, tassativamente sfornati dalla bottega artigiana di papà Domenico, quella fucina dotata di forgia e magli ad acqua che solo una classe politica palesemente cieca ed ottusa può permettere sia abbandonata a se stessa e non valorizzata come invece un patrimonio storico del genere meriterebbe senza se e senza ma. Ne riparleremo in un futuro non lontano.

Oggi ci piace parlare di quel museo etnografico che altrove qualsiasi Comune o Unione di Comuni avrebbe già fatto proprio senza esitazioni per metterlo a disposizione di scolaresche e visitatori in senso più ampio, in un museo da calzare come un fiore all’occhiello.

Invece niente. Un silenzio assordante che fa addirittura male.

Per questo il proprietario di questo ineguagliabile tesoro storico che ha davvero pochi eguali ha rotto gli indugi e deciso di mettere in vendita l’intero museo etnografico che lui stesso aveva assemblato, oliato, riparato, lucidato e quasi… rimesso nuovo. Da offrire preferibilmente per intiero. Ma anche a blocchi. Le tante immagini a corredo di questo articolo spiegano meglio di mille parole la ricchezza di questo patrimonio della memoria. Chi ne fosse interessato può chiamare il 3487924330 per fissare un eventuale appuntamento e prendere visione del contenuto del museo.