Economia e lavoro - 25 febbraio 2022, 19:20

Sciopero trasporti, adesione al 70%: "Caro vita, busta paga ferma: rinnovateci il contratto"

Il contratto dei lavoratori del trasporto pubblico locale è scaduto da tre anni: "L'inflazione è salita alle stelle"

Rinnovare il contratto nazionale per dare dignità ai lavoratori e rispondere al carovita. E' questa la richiesta avanzata dai lavoratori del trasporto pubblico locale, che nella giornata di oggi hanno dato vita a uno sciopero di 24 ore in grado di toccare il 70% di a adesione.

 

Lo sciopero del trasporto pubblico

 

 

La protesta, indetta da Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa-Cisal, Ugl, a Torino si è conclusa con una manifestazione delle sigle sindacali davanti al palazzo della Regione, in piazza Castello: "Disagi ai cittadini? Lo facciamo non solo per vedere riconosciuta la nostra professionalità - spiegano - ma per lanciare un grido d'allarme che riguarda il diritto alla mobilità di tutti i cittadini. Il mancato rinnovo del contratto danneggia quei lavoratori che oggi, e durante tutto il periodo pandemico, hanno garantito, e continuano a farlo, un servizio essenziale in una situazione di grande difficoltà. Il trasporto pubblico dovrebbe innovarsi ed espandersi, mentre continua a ridurre linee e corse, aumentando il divario fra le grandi città e la provincia. Vengono erogati fondi pubblici senza chiedere alle imprese impegni precisi sulla qualità del lavoro. In molte aziende non si riesce più a trovare personale qualificato perché retribuito talmente poco da non godere di alcuna garanzia di poter vivere nelle nostre carissime città".

Le ragioni dello sciopero

"L'inflazione è salita alle stelle, il costo della vita si sta elevando e i lavoratori da anni hanno il contratto del lavoro fermo. La busta paga non è congrua, le istituzioni ci diano una mano per rilanciare il trasporto pubblico locale, settore attualmente in crisi" attacca Antonio Mollica, segretario regionale Uil Trasporti.

Parole che fanno eco a quelle pronunciate da Daniele Pagliari, segretario trasporto pubblico locale Filt Cgil: "Stiamo cercando di chiedere un giusto riconoscimento per un rinnovo del contratto ormai scaduto da 3 anni. Questo è un servizio essenziale, riconosciuto da tutti, ma pare che le istituzioni e la politica se ne siano dimenticate lasciando il contratto scadere".

"Noi ci siamo mai fermati durante la pandemia, abbiamo continuato a lavorare, portando i sanitari in giro per le città. Ci consideriamo una linfa, ma nessuno lo riconosce: il trasporto pubblico sta andando sempre più in decadimento a causa della frammentazione delle aziende, ne pagano le conseguenze i lavoratori", ribadisce Pagliari.

"La pandemia ha reso più evidenti i limiti di gestione di un sistema frammentato e fortemente condizionato da imprese che, con fondi pubblici, sono attente unicamente a far quadrare i bilanci senza preoccuparsi minimamente delle condizioni di vita dei Lavoratori e tantomeno della qualità del servizio", concludono i sindacati.