"E' una sfida, ma sono orgoglioso di metterci la faccia per dare voce a un'Italia schiacciata, vittima d ricatti continui, l'ultimo costruito intorno al Covid". Sono queste le parole con cui il senatore Gianluigi Paragone ha voluto inaugurare due sedi di Italexit in Piemonte, una a Torino e una a Susa.
"Abbiamo bisogno di costruire una rete territoriale: se lavoriamo bene possiamo rappresentare un problema per il prossimo governo, siamo nati prima del Covid, per offrire un'idea di percorso alternativo a quello fallimentare del'Europa. La pandemia però ha rafforzato il bisogno di libertà in questo paese" ha proseguito Paragone.
"Vogliamo parlare agli italiani traditi, ma anche a tutte le persone che per condurre una vita simil-normale hanno dovuto farsi inoculare il salvifico siero, per non dire di chi oggi è stato privato del salario perché non l'ha fatto. Una violenza mai vista della Costituzione" ha concluso Paragone.
Sulla guerra in Ucraina, Paragone ha poi detto: "Non capisco necessità di fare tifo da stadio contro Putin o pro Putin: l'Europa avrebbe dovuto trovare una soluzione, invece vedo debolezza e inerzia. L'Italia avrebbe dovuto tenere una posizione terza, per cercare di allungare i tempi della trattativa: saremo quelli che pagheremo il prezzo più caro".