Cultura e spettacoli - 11 marzo 2022, 18:36

Gli anni Sessanta raccontanti dall'obiettivo di Enzo Isaia

60 scatti inediti di vita quotidiana in mostra da Ersel fino al 15 aprile

Momenti di vita quotidiana dell’Italia degli anni ‘60 fotografati dall'obiettivo di Enzo Isaia, sono in mostra da Ersel fino al 15 aprile. 

Immagini in bianco e nero inedite che raccontano un periodo storico denso di contraddizioni, quello del boom economico, ma anche dei movimenti artistici e sociali. 


Enzo Isaia, torinese d’adozione, ma originario di Pordenone, è stato capace nel corso della sua carriera di scelte ponderate ed importanti nei suoi scatti; la semplicità e

l’ironia che traspaiono dal suo lavoro hanno da sempre fatto apprezzare l’originalità e la capacità di comprendere quegli anni. 

Le 60 opere esposte sono un viaggio nel tempo e portano il visitatore per le strade del nostro Paese, nei vicoli, davanti alle botteghe o alle chiese portando l’attenzione
su dettagli semplici, attimi fugaci o espressioni colte in quell’unico istante in cui comunicheranno per sempre il loro messaggio.

Dall'ppodromo di Vinovo, dove un pubblico benestante seguiva le corse, a Roma, dove un’assorta turista leggeva, osservata dalla statua di Paolina Borghese e poi ancora  Piazza Armerina, con alcuni sacerdoti che osservavano con attenzione i mosaici che rappresentano i primi bikini della storia. 
Luoghi simbolici e carichi di storia ma anche luoghi comuni e privati come i vicoli in cui giocano alcuni bambini trasformando scatole di cartoni in case o bolidi immaginari oppure panchine su cui sono addormentati anziani che raccontano i loro anni in silenzio. C'è chi lavora, chi prega, chi si abbraccia. 

Un capitolo a parte dedicato agli Alpini, un’antologia ricavata da una mostra più articolata che parla della vita dell’Alpino di leva, della "naja", a metà degli anni Sessanta, dal primo ingresso in caserma al congedo.

“Sono convinto che la fotografia a colori sia simile all’odierna televisione per quel che concerne la fedele riproduzione della realtà, mentre la fotografia in bianco e nero sia affine alla radio, che come quest’ultima renda la quotidianità degna di riflessione, “fotogramma” da assaporare facendo volare la fantasia" commenta un Enzo Isaia sempre innamorato della vita.