Marrone, Cirio e la crisi Ucraina. Il Partito Democratico torna a fare pressing sulla situazione che riguarda i legami tra la giunta regionale e l'assessore espressione di Fratelli d'Italia, per quanto riguarda la sua vicinanza alle Repubbliche sedicenti autonome del Donbass: quelle russofone che hanno rappresentato la giustificazione per l'ingresso militare della Russia.
Le deleghe alla cooperazione internazionale
Anche perché, proprio Marrone, dall'ingresso in giunta al posto di Roberto Rosso, ha ricevuto le deleghe per la cooperazione internazionale. Una delega che - dicono dal Partito Democratico - rischia di mettere in imbarazzo l'ente che rappresenta. "È una situazione che va chiarita per la credibilità delle istituzioni e della Regione. Stiamo vivendo una situazione che presto si rifletterà nella nostra quotidianità e abbiamo bisogno che la Regione e il Governo mettano in campo decisioni sul fronte dell'alimentare e dell'energia", dice Paolo Furia, segretario regionale del Partito Democratico.
[Una delle schermate di Facebook presentate dal PD regionale]
Tredici domande per Cirio e Marrone
Ne sorgono 13 domande, cui i Democratici chiedono risposte, sia a Marrone che a Cirio.
"Per questo motivo - aggiunge - serve credibilità e superiorità rispetto a qualunque sospetto in questa battaglia. Non si stanno rivangando questioni del passato remoto, ma bisogna mettere in luce la compattezza regionale nel contesto europeo di fronte a una guerra scatenata da una sola persona: Vladimir Putin".
"Non c'è nulla di rilevanza penale - conclude - ma solo situazioni squisitamente politiche".
"Sulle pagine ufficiali del ministero degli esteri dell'autoproclamata Repubblica del Donetsk - dice Domenico Rossi, consigliere regionale PD - viene più volte citato Marrone, indicato ancora nel 2021 addirittura come co-presidente della rappresentanza del Donetsk in Italia. Il 30 settembre è stato pubblicato un post in cui Marrone partecipa a un evento a Novara, il Festival Scarabocchi dedicato ai bambini, dicendo che le autorità ucraine stanno commettendo orribili crimini contro la popolazione".
[Un altro dei post che fanno riferimento a Maurizio Marrone]
Ma c'è un documento legato anche al Salone del Libro. È il 19 ottobre 2021. E parla del Centro rappresentativo del Donbass di Torino. "Un'iniziativa della Regione Piemonte viene di nuovo trasformata in un elemento di propaganda in una situazione già compromessa".
E a gennaio 2022, dalla pagina Facebook della autoproclamata Repubblica del Donetsk, si parla di una mostra fotografica su questi territori. "Evento in cui ci furono polemiche per un fotografo che voleva testimoniare l'occupazione russa, ma che disse di essere stato censurato. Anche qui l'assessore Marrone partecipa in veste istituzionale per sostenere le posizioni filo russe".
"Fino a questa mattina questi documenti sono reperibili sul web. Ci chiediamo quindi quanto ne siano a conoscenza la Giunta, il presidente Cirio e lo stesso assessore Marrone, che non si è mai pronunciato sulla questione Ucraina se non votando un ordine del giorno", conclude Monica Canalis, vicesegretaria del PD regionale.
"Addirittura Comba si è dimesso in questi giorni da ambasciatore della Bielorussia - fa notare Rossi - Solo la Regione non prende posizione con una risposta pubblica? Ci auguriamo che lo facciano domani, in occasione del Consiglio. Il Piemonte non può rimanere ambiguo".