Dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelenskysi era appellato agli europei per venire in Ucraina a combattere, diversi cittadini di Paesi UE si sono presentati alle ambasciate ucraine per essere arruolati. Ha fatto seguito il comunicato del ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, che esortava gli stranieri a raggiungere Kiev per difendere l’Ucraina e “l’ordine mondiale”, così che altri si sono aggiunti alle formazioni di mercenari, inclusi gli ucraini emigrati a ovest o gli europei di origine ucraina. In Italia, il Consolato ucraino di Milano aveva pubblicato su Facebook un post per invitare gli italiani a entrare nella Legione Internazionale di Difesa Territoriale dell'Ucraina, ma poi lo ha cancellato. La ragione della retromarcia sarebbe l’illegalità di tale pubblicità, poiché per il codice penale è illegale reclutare italiani per andare a combattere in un esercito straniero senza che Roma abbia dato il via libera. Come riportato dal sito Strumenti Politici, questo è quanto sostiene l’avvocato penalista Nicola Canestrini, già professore di diritto internazionale dei conflitti armati e oggi referente italiano del Legal Experts Advisory Panel, che ha chiarito i dubbi sorti in merito. In effetti, a livello interpretativo qualcuno ha posto il problema e il governo italiano non ha dato alcuna indicazione, a differenza di quello croato e di quello macedone che hanno dichiarato che saranno penalmente perseguiti coloro che si fanno reclutare per andare a combattere in Ucraina. Alcuni analisti militari evidenziano un possibile problema per lo stesso esercito ucraino: sembra che le selezioni di volontari non siano particolarmente accurate, quindi sussiste il rischio che partano uomini semplicemente desiderosi di avventura o peggio ancora con istinti sadici o criminali, da sfogare facilmente in un conflitto militare.