/ Attualità

Attualità | 25 marzo 2022, 18:54

Ucraina, monsignor Nosiglia: "Preghiamo affinché cessi ogni guerra e violenza che conduce alla morte"

L'arcivescovo di Torino: "Per ristabilire la pace occorre abbattere i muri di separazione e odio tra le persone, le famiglie e i popoli, che si erigono anzitutto nei cuori a causa del male che invade la vita loro e dei popoli"

Ucraina, monsignor Nosiglia: "Preghiamo affinché cessi ogni guerra e violenza che conduce alla morte"

La Diocesi di Torino accoglie l'invito di papa Francesco, rivolto a tutti i vescovi del mondo e ai loro presbiteri, a unirsi con lui nella preghiera di consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria.

La celebrazione, oggi, 25 marzo, si è tenuta alla Consolata. "Vogliamo anche noi in questo giorno pregare per la pace non solo in Ucraina ma anche in molte altre nazioni del mondo che vivono in situazioni di guerra o violenza costante o povertà assoluta", ha detto durante l'omelia monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino.

"Ci uniamo alla supplica accorata del Papa perché la preghiera e consacrazione a Maria Santissima porti a cessare ogni guerra e violenza che conduce alla morte e alla distruzione anche la popolazione civile. Voglia l’intercessione di Maria Consolata potente e misericordiosa suscitare nel cuore di chi ha in mano le sorti dei popoli un sussulto di umanità, di giustizia, di perdono e riconciliazione, avviando, con l'aiuto e la garanzia della comunità internazionale, un dialogo costruttivo e riprendere il processo di pace. Noi crediamo che per far cessare ogni guerra e ristabilire la pace occorre abbattere i muri di separazione e di odio tra le persone, le famiglie e i popoli, che si erigono anzitutto nei cuori a causa del male che invade poi la loro vita e quella dei popoli".

"L'apostolo Paolo sottolineava questo fatto a partire proprio dalle divisioni profonde, che segnavano i popoli, ebreo e greco, le classi sociali, schiavi e liberi, le persone, uomo e donna, e così via... ed affermava che in Cristo Gesù non c’è più separatezza, perché egli ci fa uno e ci dona la forza del suo Spirito per costruire un'unica famiglia umana in cui tutti, singoli, famiglie e nazioni, regolino i loro rapporti, improntandoli ai principi di fraternità e di responsabilità".

"Gli Stati, afferma il Papa, debbono fare una profonda riflessione ricercando le ragioni dei conflitti, che spesso sono accesi dall’ingiustizia, e a provvedervi con una coraggiosa autocritica. In questo modo, lo stabilimento e il mantenimento della pace e della sicurezza potrà essere perseguito attraverso vie ben diverse dalle attuali, che vedono una corsa agli armamenti sempre più ampia e diffusa, che indirizza  su questo obiettivo ingenti risorse finanziarie, distogliendole da progetti di sviluppo delle persone e dei popoli più poveri e bisognosi".

"Questo dovrebbe essere il primo impegno per la pace: la solidarietà e la giustizia verso chi ha meno possibilità di vita e di beni per sopravvivere a tante miserie endemiche, di cui soffre la maggior parte dell’umanità(malattie, povertà e denutrizione dei bambini, crisi alimentare). Per noi in Italia la crescente povertà di un ceto medio che si sta aggravando e le grosse difficoltà di alcune imprese come quella dell’ex Embraco che tutti conosciamo dovrebbe abbattere ogni prospettiva di intensificare gli armamenti, come ha ben detto il Papa in questi giorni".

"Pace e solidarietà, giustizia e carità camminano insieme e mai possono essere separate. Come anche pace e diritti umani primari, come quello alla vita dal suo primo istante al suo naturale tramonto;  il diritto ad avere una famiglia unita nel matrimonio; il diritto all’educazione e all'istruzione; il diritto alla libertà religiosa, all’accoglienza e alla integrazione. Voglia Dio onnipotente e padre di tutti suscitare nella coscienza di ogni persona e di chi ha in mano le sorti dell’umanità un sussulto di impegno per far sì che si cessi ogni guerra e trionfi la pace più sicura e duratura".

comunicato stampa

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di TorinOggi.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium