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Attualità | 29 marzo 2022, 10:30

Oscar, l'eco dello schiaffo di Will Smith arriva in Circoscrizione 4: "Basta bulli che scherzano sulla malattia"

L'appello di Sara Cariola, vicepresidente del parlamentino di quartiere: "Lotto da 28 anni con questa patologia, il focus deve rimanere sulla salute femminile non sulla narrazione macho"

Sara Cariola, vicepresidente della Circoscrizione 4

Sara Cariola, vicepresidente della Circoscrizione 4

Forse è il caso che si trovi il modo giusto, senza la violenza, per dire ai bulli come Chris Rock che ci siamo stufati di battute di infimo livello”. C’è tutto il dolore, ma anche la forza e la gentilezza, dietro queste parole della vicepresidente della Circoscrizione 4 Sara Cariola, che ieri sera ha affidato a Facebook le sue riflessioni sulla vicenda Chris Rock/Will Smith degli Oscar. La storia è nota: l’ex principe di Bel Air ha tirato uno schiaffo al comico per una battuta sulla moglie Jada Pinkett. L’attrice soffre di alopecia, che si è aggravata negli ultimi anni, e quindi è stata costretta a rasarsi.

Da oltre 28 anni in lotta con la malattia

Una malattia autoimmune, per cui non esistono cure, con cui lotta da oltre 28 anni anche Sara Cariola. “La prima volta che si è manifestata – spiega – era in prima elementare: è partito tutto da un diradamento alla base del cuoio capelluto. Ho avuto momenti di ripresa totale, ma anche una fase lunga di alopecia universale, dove non avevo più ciglia e sopracciglia”. Quest’ultimo è lo stadio più forte, ma nelle fasi meno acute o intermedie il soggetto può perdere ciocche in maniera irregolare (areata) oppure tutti i capelli (totale).

13% donne soffre di alopecia

Ed in Italia questa situazione, come spiega la vicepresidente della Circoscrizione 4, colpisce il 13% della “popolazione femminile, che ogni giorno combatte silenziosamente la sua battaglia”. “Io sono passata – racconta – dalla rabbia alla rassegnazione e sconforto, soprattutto da adolescente quando non si ha ancora maturato una sensibilità alle cose nuove e diverse del mondo. La cattiveria, che non è mai giustificabile, fa parte di questo processo”.

"Considerata oggetto dal marito e da Rock"

E dopo lo schiaffo tutti i giornali, così come i social, si sono concentrati solo su Rock e Smith. Su chi tra i due avesse ragione, se l’attore premiato con l’Oscar avesse fatto bene a reagire così. Nessuno o quasi si è interrogato sui sentimenti della moglie Jada. “Non siamo davanti – spiega l’esponente del Pd  - a un caso di mascolinità tossica o meno come lo ha definito qualcuno ma a un caso in cui per l'ennesima volta il focus sulla salute femminile passa in secondo piano perché la narrazione parla maschile”. “Lei è stata considerata oggetto -aggiunge - sia da Rock che dal marito, mai soggetto”.

"Violenza non è mai giustificabile"

La violenza non è mai giustificabile, neanche quella nel veder la propria condizione di salute esposta con estremo cattivo gusto in mondovisione. O in una qualsiasi aula delle nostre scuole, a una fermata della nostra metropolitana, a una serata in un nostro cinema” aggiunge Cariola, che ringrazia poi l’Associazione Sostegno Alopecia Areata (ASAA) per offrire ascolto ed esperienza alle persone affette dalla malattia.

Cinzia Gatti

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