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Attualità | 30 marzo 2022, 16:56

Da Torino all'Ucraina, gli allievi dell'istituto Sociale diventano amici di penna con i bimbi in fuga dalla guerra

L'iniziativa coinvolge sia le classi elementari che le medie della scuola di corso Siracusa: i loro messaggi arriveranno a un campo profughi di Breslavia grazie all'aiuto di Angelo Lanteri e altri volontari in partenza da Riva Ligure

lettere, disegni e messaggi

Le lettere e i messaggi mandati dai ragazzi del Sociale ai loro coetanei ucraini in fuga dalla guerra

Ci sono disegni e parole pronti a percorrere più di 1.200 chilometri per unire Torino e Breslavia, facendo da ponte fra una scuola e un campo profughi. Sono quelli che arrivano dalla fantasia e dalle riflessioni fatte in queste settimane così difficili dai bimbi delle elementari e delle medie dell'Istituto Sociale di corso Siracusa e che si metteranno in viaggio alla volta della Polonia, per provare ad alleviare almeno in parte le sofferenze dei bimbi scappati dalla guerra in Ucraina.

Un "passaggio" dalla Liguria

Tutto inizia con Angelo Lanteri, laurea in biologia e voglia di mettersi al servizio degli altri, e altri volontari che partono da Riva Ligure con un mezzo di fortuna preso in prestito da un fioraio per portare viveri e beni di prima necessità in un centro di accoglienza a Breslavia, al confine con l’Ucraina, il Wroclawskie Centrum Rozwoju Spolecznego. Qui ci sono circa 400 rifugiati , fra cui molti profughi dall’Ucraina, in fuga dalla guerra. Incrocia i loro occhi, anche quelli dei bambini, spesso portatori di domande silenziose che finiscono per non avere risposta.

Tornato in Italia da uno di questi viaggi, ne parla a chi lavora con i bambini da anni: la docente Gabriella Mancini dell’Istituto Sociale di Torino. "In pochi minuti è nata l'idea di coinvolgere la scuola in uno scambio di disegni e parole - spiega la professoressa Mancini -. Così bambini italiani e ucraini diventano amici di matita e di penna durante la guerra, in un modo nuovo". Infatti quello che creeranno non sarà spedito, ma consegnato a mano da Angelo e dai suoi amici volontari. Così le risposte dalla Polonia non avranno francobolli, ma verranno portate all’Istituto Sociale.

Le classi della Scuola Primaria disegnano messaggi di pace, speranza e amicizia. Gli studenti della Scuola Secondaria di I Grado scrivono i loro pensieri partendo dalla domanda “Io che uomo voglio essere?”. "Nei temi - dice ancora la docente - spiegano perché non vogliono essere come l’uomo che ha costretto quel bambino a fuggire da casa sua, ma al contrario vogliono essere uomini che cambiano il mondo, che fanno la differenza".

Partito il viaggio d'andata, ora i ragazzi torinesi aspettano i disegni e le parole dei profughi della guerra, per continuare a far sentire loro quanto Torino sia vicina.

redazione

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