Il mito di Icaro occupa poche righe nelle "Metamorfosi" di Ovidio, eppure è un’immagine forte e che rimane impressa anche quando non la conosciamo davvero: un ragazzo vola così in altro da farsi bruciare le ali e infrange le regole e oltrepassa la logica. Perché Icaro sta volando? Da dove fugge? Cerca di rispondere a queste domande lo spettacolo "Icaro", messo in scena da Anomalia Teatro: viene proposto, all'interno della rassegna "Animali da palco" organizzata dalla compagnia teatrale torinese Onda Larsen, venerdì 15 aprile alle 21 allo Spazio Kairòs, via Mottalciata 7. Questo spettacolo è la seconda incursione nel mito di Anomalia Teatro. La ricerca è partita da una semplice domanda: da cosa vuole scappare Icaro?
"Così ci siamo ritrovati in una storia molto più grande, la mitologia greca d’altronde è spesso una sequenza di personaggi rinchiusi uno nell’altro. Il nostro spettacolo inizia con un regno perfetto: Creta, governata dal re Minosse", spiegano da Anomalia Teatro. Nel racconto classico il re viene punito per non aver rispettato i patti con gli dei, il terribile castigo divino farà cadere la regina Pasife innamorata del toro sacro. Dall’unione della donna con la bestia nascerà il Minotauro. Dedalo, inventore geniale, costruirà un labirinto irrisolvibile per il mostro non sapendo che al suo interno verrà rinchiuso lui stesso insieme al figlio.
Quella di Anomalia Teatro è una rivisitazione infedele della storia, eppure, pur modificando alcuni eventi, lascia intatto il nucleo potente del mito. Il regno di Minosse è diventato specchio del nostro: una società in cui si viene costantemente costretti alla perfezione e alla performance. Un mondo in cui essere felici è un diritto ma anche un dovere. La storia permette metafore che possono sembrare distopiche: Minosse governa ogni aspetto della vita del suo popolo all’interno di una corte dove tutto è pubblico e ogni atto privato viene esposto. Ciò che vediamo in scena e che può sembrarci eccessivo è esattamente il mondo in cui siamo immersi.
"Il continuo proliferare di psicofarmaci, pillole per la felicità, corsi di mindfulness e di autoaiuto, podcast motivazionali sono uno dei sintomi di un mondo che ci vuole ingranaggi felici di stare al suo interno. Il disagio, la depressione (come quella che porta in scena Pasife) e la rabbia vengono sempre etichettati come difetti dell’individuo e mai responsabilità collettiva - spiegano dalla compagnia - La nostra è quindi una riflessione sul prendere coscienza di ciò che abbiamo intorno, un invito alla disubbidienza e prima ancora a sentire ciò che realmente proviamo. Concederci emozioni che percepiamo come pesanti, offrici alla mostruosità e alla bestia". Icaro, che nella storia diventa ragazza adolescente, rappresenta la volontà di chi si rifiuta di partecipare al gioco del potere. In un mondo dove tutti sorridono Icaro fa le boccacce.