Economia e lavoro - 28 aprile 2022, 15:18

Come combattere la costipazione? Rimedi e trattamenti

La frequenza dell'evacuazione delle feci varia notevolmente da persona a persona, da 3 volte al giorno a 3 volte a settimana

La stitichezza è un ritardo o una difficoltà nel passaggio delle feci. La frequenza dell'evacuazione delle feci varia notevolmente da persona a persona, da 3 volte al giorno a 3 volte a settimana. Si può parlare anche di stitichezza quando le feci sono dure, secche, difficili da evacuare. In generale, il termine costipazione viene utilizzato quando ci sono meno di 3 evacuazioni a settimana con consistenze molto dure. Questa costipazione può essere occasionale (viaggi, gravidanza, ecc.) o cronica. Il termine costipazione cronica viene utilizzato quando il problema persiste da 6 a 12 mesi con sintomi più o meno marcati.

Ci sono generalmente 2 tipi di costipazione:

- Costipazione di transito: vale a dire che la peristalsi intestinale (la contrazione dell'intestino per far avanzare le feci) è rallentata e le feci rimangono troppo a lungo nel colon.
- Costipazione terminale o di evacuazione: le feci si accumulano nel retto per diversi giorni e sono difficili da espellere.
 
Questi due tipi di costipazione possono coesistere nella stessa persona. La costipazione è un sintomo, non una malattia. Tuttavia, se persiste, a volte possono verificarsi alcune complicazioni:

- Dolore addominale, crampi, gonfiore.
- Ostruzione intestinale che richiede poi una consulenza molto rapida.
- Emorroidi e/o ragadi anali.
- Incontinenza fecale.
- Fecaloma: è un accumulo di feci nel retto che diventano molto compatte e molto dure, soprattutto negli anziani e/o allettati.
- Incontinenza anale con emissione involontaria di gas o feci.
- Ritenzione urinaria: incapacità di urinare quando la vescica è piena, a causa dell'accumulo di feci dure nel retto che comprime le vie urinarie.
- Ulcerazione rettale.
- Complicanze da abuso di lassativi: malattia lassativa: stitichezza alternata e diarrea violenta associata a disidratazione.

Quali sono le cause della costipazione?

Durante la digestione, l'intestino si contrae per far avanzare il cibo attraverso il tubo digerente: questo è il fenomeno della peristalsi. Durante la stitichezza, questa peristalsi viene rallentata e le feci rimangono troppo a lungo nel colon e quindi impiegano più tempo a progredire per essere evacuate. Se non si trova una causa organica per questo rallentamento della peristalsi, allora si parla di costipazione funzionale.

Nella maggior parte dei casi, la stitichezza funzionale è dovuta a cattive abitudini alimentari:

- Dieta povera di fibre, troppo ricca di grassi.

- Consumo eccessivo di cibi amidacei e farinosi (patate, riso).

- Ma soprattutto un consumo di acqua insufficiente: è necessario bere in quantità sufficiente, circa 2 litri al giorno. Evitando bibite e succhi di frutta zuccherati che tendono alla stitichezza.  

La stitichezza può avere anche molte altre cause:

- La mancanza di esercizio fisico con uno stile di vita sedentario, ma anche i viaggi durante i quali è necessaria una lunga posizione seduta o anche un cambiamento nell'ambiente quotidiano familiare possono causare costipazione riflessa.

- Gravidanza, perché c'è una diminuzione delle contrazioni intestinali dovute ai cambiamenti ormonali.

- Età: gli anziani sono più suscettibili alla stitichezza.
- Problemi mentali o forte stress possono causare stitichezza.
- Cause endocrine o metaboliche (diabete, ipotiroidismo, ecc.) o neurologiche (sclerosi multipla, morbo di Parkinson, accidenti cerebrovascolari, paraplegia, ecc.).
- Smettere di fumare.
- Alcuni farmaci (contro il dolore inclusa la codeina, contro le ulcere allo stomaco o antidepressivi) rallentano il transito intestinale.
- L'uso di troppi lassativi (malattia lassativa) può portare all'assuefazione intestinale e aumenta il rischio di stitichezza.
- Nella donna, i cambiamenti ormonali durante i cicli o la menopausa possono influenzare il transito intestinale.
- La stitichezza può anche derivare da allergie o intolleranze alimentari, in particolare al lattosio nel latte vaccino, ad esempio.
Può risultare, in rari casi, che la stitichezza sia un sintomo di una grave malattia. Se alternato a fasi violente di diarrea, può indicare un ostacolo nell'intestino o un'infiammazione cronica. Ciò richiederà quindi un consulto medico il prima possibile.

Costipazione: come trattarla?

Trattare la costipazione con misure igieniche e dietetiche: Per alleviare la stitichezza, il primo trattamento consiste prima di tutto in uno stile di vita molto semplice e misure dietetiche: adottare una dieta ricca di fibre, bere abbastanza, almeno 2 litri al giorno e fare esercizio fisico regolare.

Trattare la stitichezza con i lassativi

L'uso di lassativi deve sempre intervenire in caso di mancato rispetto delle norme igieniche e dietetiche e sarà inizialmente necessario favorire lassativi blandi detti zavorra o osmotici. I lassativi sono classificati in 5 categorie: Lassativi sfusi, Lassativi osmotici, Lassativi lubrificanti, Lassativi stimolanti ed i più comuni Lassativi locali, che si presentano sotto forma di supposte o microclisteri a base di gel di glicerolo. Si utilizzano per via rettale e agiscono favorendo lo svuotamento del retto per riflesso associato ad un effetto osmotico e lubrificante. Devono essere utilizzati puntualmente per non modificare il riflesso della defecazione. Questi lassativi sono piuttosto indicati nella stitichezza terminale o di evacuazione. Per ogni ulteriore informazione ti consigliamo di chiedere consiglio alla Farmacia Cavalieri. Uno staff di farmacisti sarà a tua disposizione per indicarti i trattamenti migliori da eseguire in funzione del tuo tipo di costipazione. Infatti la costipazione si può trattare oltre che con i lassativi anche con integratori alimentari.  

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